Ma quant'è rossa la Melissa!?!? A fine agosto trovarsi al cospetto dell'ex Hole e Smashing Pumpkins nella calura milanese è un toccasana anche perché il live che la ragazza canadese propone al buon numero di partecipanti è all'altezza delle aspettative. Nessun supporting act, ma ben 28' di film, l'omonimo Out Of Our Mind diretto da Tony Stone in cui una donna a bordo della sua auto (la stessa Melissa) si trova catapultata in un mondo (meta)fisico e surreale in cui il colore dominante è il rosso, il rosso sangue, quello che sgorga dalle piante abbattute, quello versato dai vichinghi, quello che ci mantiene tuttavia vivi.
Attrice, autrice e produttrice del suo progetto multimediale che oltre a cortometraggio e cd comprende pure un fumetto e un sito internet, la rossa canadese compare sul palco eseguendo dopo un'energetica intro un'altrettanto potente Lightning Is My Girl, tratta dal primo cd solista come la successiva e famosa Real A Lie. Accolta da grida di consenso e meritati applausi la nuova Isis Speaks è il primo banco di prova per valutare la tenuta live dell'ultimo album: la cavalcata con cui ci conduce lungo inesplorati territori della mente magici e oscuri ("the woman in my bed the feline in my head") si sviluppa e si conclude nella strumentale Lead Horse mentre dopo la divertita Taste You introdotta dal primo di numerosi dialoghi improvvisati col pubblico italiano, le prime file si agitano scomposte fin dalle prime note di Out Of Our Minds: brano destinato a restar nel repertorio di Melissa negli anni a venire, la title track è l'ennesimo viaggio dentro il cuore e dentro la mente della sua autrice e del suo seguito.
Il tiro è garantito dalla compattezza dei musicisti che la accompagnano, presumibilmente la metà dei Vaux, un gruppo alternative indie di Denver nel Colorado, che cede sì il passo alla frontwoman per quanto riguarda la presenza scenica, ma che non sbaglia un colpo e risulterà essere elemento determinante per la buona riuscita dello spettacolo. Qua e là l'impianto sonoro ha qualche cedimento, la voce in particolar modo risulta coperta dagli strumenti, ma è un problema annoso che non sarebbe giusto imputare a Melissa e compagni; i fan della prima paiono poi far spallucce di fronte a questi problemi di ordine tecnico rapiti dalla bellezza e bravura della rossa canadese e anzi, hanno di che esaltarsi con la doppietta tratta da AUF DER MAUR: I Need I Want I Will e Overpower Thee, entrambe composte a suo tempo con Josh Homme dei Queens Of The Stone Age, concedono un attimo di tregua, la seconda è eseguita con un piano, ma subito dopo Meet Me On The Dark Side torna a spingere sull'accelleratore sebbena questa volta Melissa abbia ceduto il basso a uno dei due chitarristi.
Il tempo scorre velocemente: ancora una manciata di brani tratti da OUT OF OUR MINDS come 1,000 Years e 22 Below, e arriva Followed The Waves che vede la bassista abbandonarsi totalmente al suo strumento mentre il pubblico segue entusiasta e avido di ancora altra musica.
E allora si va avanti, navigando a vista, con l'esecuzione di una b-side suonata col basso distorto a palla come Good News poi..uno sparo, no due!?..Bang Bang!! Uno dei brani simbolo di Sonny & Cher, riproposto nei Sixties anche in Italia da I Corvi, viene eseguito quasi fosse un tex mex lisergico e spettrale con Melissa ottima interprete del testo, non solo vocalmente, ma pure visivamente.
Sensualissima, paga poi tributo al compianto Peter Steele dei Type O Negative accennando le prime strofe di Black No.1 seguita a ruota da una cover di Paranoid estremamente dilatata e rallentata quasi fosse più un pezzo del repertorio dello scomparso bassista che non quello celeberrimo dei Black Sabbath.
Insomma dopo più di un'ora e mezza di estasi sonora il pubblico ha ancora la possibilità di scambiare qualche commento sulla serata e su molto altro direttamente con Melissa che dopo una breve pausa in camerino corre al banchetto del merchandising autografando di cd, locandine, biglietti e facendosi scattare foto con e da chiunque l'avesse richiesto.
Disponibilissima e affabile, è lei a "chiudere" il locale dopo aver salutato noi, ultimi "reporter e fotografi d'assalto". In attesa del suo prossimo rientro nel Bel Paese continuiamo imperterriti a salpare i mari e a cavalcare le onde dopo aver visto la nostra guida indicarci la via.
nb: per ulteriori fotografie potete andare all'indirizzo dell'amico Kasco: http://www.myspace.com/lordkasco/photos/albums/album/2241905
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