mercoledì 25 agosto 2010

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Giorgio Canali & Rossofuoco
- La Tempesta/Venus Dischi - 2004

Apocalittico. Non ci sono altri termini per descrivere il Maestro Canali supportato dai suoi Rossofuoco. Indignazioni, invettive, amare verità, malumori repressi e tenuti a freno fino ad oggi sgorgano velenosi in questo cd sotto lo sguardo disincantato e un pò beffardo del rocker più vero e forse sottovalutato dello Stivale.
Guidati da una voce "curata e ammorbidita" da troppi gìn tonic Precipito ci conduce giù, in picchiata, in caduta libera e verticale verso il suolo senza possibilità e volontà di salvezza:l'urlo "ammira il mio stile mentre sto scendendo" anticipa di poco lo schianto mortale. Stiamo ancora ripercorrendo gli ultimi 50 anni di vita occidentale con l'interrogativa Guantanamo, spaesati tra disincanto e cinismo, quando la rabbiosa Fumo Di Londra e No Pasaran, primo singolo scelto, ci riproiettano negli anni '00 con i lividi di scontri e cadute ancora caldi e vivi. Riflessivo e amaro in Fuoco Amico, l'iconoclasta Canali conserva e sprigiona tutta la sua furia punk in altri momenti tirati come Rime Con Niente, sentito omaggio all'amico Bertrand Cantat, e Questa È Una Canzone D'Amore, dove miserie e meschinità del panorama sociale italiano vengono impietosamente ritratte. Non sappiamo se la successiva Questa No pone realmente fine alle nostre pene di questi gironi danteschi in cui siam precipitati all'inizio. Forse, davvero, "è solo il treno che fischia lontano. Lontano".

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