The Death Of Anna Karina
- UNHIP - 2006
Che botta di vita?! Finalmente una band che definire semplicemente hardcore pare ingiusto e limitativo, davvero in gamba e con quella giusta carica di aggressività/rabbia che spesso manca a nomi più titolati o sponsorizzati del genere. Forse una volta tanto anche un pizzico di screamo (la bellissima Me And Wittgenstein Down The Street By The Schoolyard) non guasta per rendere se possibile ancora più spietato l'attacco sonoro di questa band emiliana. Eppure una buona dose di melodia e musicalità si riscontra spesso anche all'interno degli episodi più violenti mentre la sostanziosa e sostanziale spruzzata di elettronica new wave (Decapitation Decapitation, The Cure) ad opera di Rocco arrichisce ed estende ulteriormente l'orizzonte sonoro dei ragazzi di Carpi. Strafottenti e provocatori in Every Revolution Is A Throw Of Dice, eccoli "ripiegare" su soluzioni strumentali più dilatate e a tratti psichedeliche in Jlg And Anna Karina In A Bar e nella conclusiva Instrumental che poggia tutta la sua essenza su di un coraggioso pianoforte inizialmente incastonato tra la marzialità della sezione ritmica e le divagazioni sonore delle chitarre per poi cedere il posto ad un suono di organo post operistico. Il vocalist Giulio torna ad aggredire l'ascoltatore in Castration mentre le tastiere disegnano un tappeto sonoro saturo e ossessivo salvo assumere successivamente un ruolo meno dominante in I Hear The Seduction Of New Liberalistic Pleasures On Your CD, brano che ci suoi 6 minuti e oltre di durata si segnala come il più lungo del lotto. Nuovamente deflagranti e rabbiosi in Simon Le Bon Against The Tradition (Revisited) i sei death&rollers realizzano con Giulio Favero in cabina di regia un ottimo successore al precedente omonimo disco d'esordio facendo intuire un potenziale non ancora espresso del tutto e che ci auguriamo di poter tornare a trattare anche su queste pagine.
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