venerdì 20 gennaio 2012

ANGUANE
Slumberwood
- Tannen Records - 2012

Narra il folklore locale che le anguane siano leggendarie figure femminili facilmente avvistabili in prossimità di fonti, laghi e cavità di montagna. Creature antropomorfe, per metà donne per metà rettili che si rivelano ugualmente benevole e maligne, a seconda di come la tradizione ha voluto porre l'accento su uno o l'altro aspetto che le connota. Il rimando ad una tale sacralità pagana, evidenziato fin dal titolo e ben illustrato dalla copertina di questo secondo lavoro dei padovani Slumberwood, non fa altro che trasportarci in un mondo dal sapore remoto, descritto e musicato con un suono lontano dalla modernità, antico e magiko insieme. Psichedelia ancestrale. Fin dalla salmodiante processione di 7th Moon Of Mars il pellegrino musicale che è in noi si mette in viaggio con volontà e testardaggine, caparbio nel procedere di tappa in tappa per raggiungere una mèta da scriversi durante il cammino stesso, ben chiara nelle profondità del proprio animo, ma non ancora rivelata alla moltitudine pigra ed oziosa. E come ogni viaggio che si rispetti a momenti di spensieratezza e gioia (Everything Is Smiling) si alternano occasioni di riflessione e ricordo (La Corsa Del Lupo).  Un tuffo nelle profondità marine con Sargasso Sea e una improvvisata danza macabra tramutata in festa per Emerson Laura Palmer rivelano inquietudine e innocenza insieme; la già nota Help Me Grampa dilata ulteriormente questa duplice sensazione di perdita e protezione, materno abbraccio consolatorio proveniente dai luoghi sicuri che una volta ci hanno visto crescere. Tra questi ricordi sbiaditi affiorano anche gli ascolti delle Chordettes di Mr. Sandman, ma l'antico doo-wop del quartetto vocale reso celebre in tutto il mondo di lì a qualche anno dall'altrettanto spensierata Lollipop, è trasfigurato a tal punto da risultare un sinistro e surreale esperimento art rock, psichedelico, lontano nello spazio e nel tempo. Vagando così senza fissa dimora per le strade del mondo ci troviamo a percorrere incosciamente i sentieri della nostra interiorità: l'eterea Harmonium è l'apice di questa condizione, la straniante Aguane una conclusiva possibilità di pacificazione seppure sempre in bilico tra luce e tenebra. A dare man forte alla realizzazione finale dell'album concorre l'amico Marco Fasolo, musicista e ideatore del progetto Jennifer Gentle che con gli Slumberwood può vantare molti punti in comune, chiamato per dare una profondità maggiore rispetto all'esordio YAWLING NIGHT SONGS. Ai testi Giulio Rampazzo. Il risultato è una attenta e maniacale stratificazione di suoni e voci che donano quel senso di indefinito e ondivago ulteriormente amplificato dal recitato gotico e spettrale presente in molti episodi. Dopo tre quarti d'ora il pellegrino giunge ad una fonte. Liberatosi del carico portato fin qui sulle spalle e nel cuore, si china per abbeverarsi socchiudendo gli occhi. Dissetatosi, li riapre: una figura femminile lo fissa curiosa. 

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