venerdì 21 settembre 2012

TERZO TEMPO

TERZO TEMPO
Nomadi
- I Nomadi - 2012

Con un titolo che, ironia della sorte, sarebbe sicuramente piaciuto all'ex frontman Danilo Sacco, appassionato di rugby per la disciplina e il rispetto che gli atleti dimostrano agli avversari, arriva nei negozi la terza vita artistica dei Nomadi. Il terzo tempo appunto. Masterizzato all'Air Mastering di Londra e presentato da più parti come la svolta rock (avvenuta in realtà già con UNA STORIA DA RACCONTARE prima e consolidata con il potentissimo CORPO ESTRANEO dopo) della storica band italiana che nel 2013 festeggerà i 50 anni di carriera, il nuovo corso intrapreso con il successore del Kakuen di Agliano battezza l'esordio in sala di incisione di Cristiano Turato. Padovano, classe 1974, già al microfono del misconosciuto trio di electro-rock dei Madaleine, Turato aveva in precedenza avuto modo di prestare la sua voce a Έξοδο βρες, versione ellenica di Dove Si Va, registrata dai Nomadi qualche mese fa in compagnia del cantautore greco Lavrentis Machairitsas per il suo album di duetti ΟΙ ΑΓΓΕΛΟΙ ΖΟΥΝ ΑΚΟΜΗ ΣΤΗ ΜΕΣΟΓΕΙΟ. Ma qua si tratta di brani nuovi. Freschi, eppure sempre nel solco della tradizione. Perché di rivoluzioni copernicane TERZO TEMPO in realtà non ne offre. Certo, il singolo Ancora Ci Sei con quel cantato un po' alla Tiziano Ferro delle strofe e le armonie vocali care ai Beach Boys lascia forse perplessi, non riuscendo a valorizzare al meglio la potenza del nuovo vocalist. Cosa che al contrario riesce a fare la maestosa opener Non Avrai, adrenalinico e rabbioso hard rock di chiara matrice Seventies sostenuto da un riff di chitarra aggressivo e da un Hammond grintoso. I Deep Purple che incontrano gli Uriah Heep? Di certo una delle vette del disco con Cico Falzone e Beppe Carletti in grande spolvero. Dopo aver contribuito alla stesura di questa canzone Massimo Vecchi si riappropria del microfono per una doppietta personale: la ribelle Fuori, mid tempo di denuncia con le radici ben piantate nel presente e nel sociale, e la brillante Un Attimo Di Sole, protettivo abbraccio rock che guarda al futuro con speranza. In Terzo Tempo torna Turato per rassicurare un intero popolo smarrito dopo l'ultima separazione comunque dolorosa in seno alla band di Novellara e per ribadire se mai ce ne fosse bisogno che, ancora nel 2012, gli ideali alla base dello stile Nomadi non sono affatto tramontati. Scritta intorno al 2001 e lasciata decantare fino ad oggi, Tarassaco è il classico brano per pianoforte-violino-voce nonché seconda composizione del nuovo arrivato; il quale si supera nel vero capolavoro di questi 40 minuti di musica. Giù il cappello infatti per Apparenze, iper ballad posta quasi in conclusione di cd, orchestrata magistralmente ed eseguita ancor meglio. Con trasporto e ancora una volta con sentimento. Piccola fase di stanca. Lo scattante pop rock del carpigiano, ed ex Godiva (band in orbita nomade qualche anno fa), Luca Zannoni, Un Altro Cielo, non lascia il segno, ma a risollevare le sorti ci pensa l'ormai terza voce ufficiale dei Nomadi: Sergio Reggioli è infatti il felice solista del ritmato gospel arrangiato in chiave rock Il Vento Tra Le Mani e scritto in collaborazione con l'amico Bip Gismondi. In chiusura l'ultima stoccata di Turato con Addormentato Ma Non Troppo introdotta dal wah wah di Falzone e sospinta dalla batteria di Daniele Campani. Ma restate seduti: il film, così come la vita, non è ancora finito.

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