DUE ANNI DOPO
Cesare Malfatti
- Adesiva Discografica - 2013
"Il motivo di questo disco, due anni dopo, è raccontare che sono partito da un esperimento, compreso il cantare, e poi piano piano, con la scusa dei concerti, tutto è diventato più naturale, più solido, (...) un po' più rock". Era andato oltre le più rosee aspettative l'esordio solista di Cesare Malfatti. In una dimensione casalinga capace di bilanciare inaspettate esigenze di curiosità cantautorale con una inesausta tensione al Bello, CESARE MALFATTI andava a riempire un vuoto creativo emerso dopo la separazione consensuale dal compagno di scorribande sonore Mauro Ermanno Giovanardi con un approccio tanto minimale quanto coraggioso. Solitamente in casi di questo tipo grava perciò una responsabilità non di poco conto, quella di dare un seguito ben argomentato in grado di mantenere le aspettative fino a quel punto realizzate. Una volta ancora Malfatti sceglie invece una strada alternativa per raccontarsi, preferendo spostare l'accento sulle dinamiche esistenti tra l'artista e il suo lavoro, per "far capire quello che succede normalmente a un disco", quando questo, dopo essere stato completato in studio e dato alle stampe, acquista man mano corpo fin dalle prime uscite live e si trasforma, diventando gradualmente altro. "Succedeva così anche con i La Crus - afferma il cantautore milanese - e questo ci piaceva, perché era un modo nuovo di sentire la nostra musica". Così, una volta ancora slegato dai canoni promozionali tradizionali della discografia contemporanea, DUE ANNI DOPO focalizza la dimensione cantautorale di Malfatti ampliando nel contempo lo spettro delle sue collaborazioni. Il passaggio da una dimensione solitaria a quella di una factory sui generis sta alla base del rinnovamento sonoro di cui tracce come Andate Via, Il Bilancio, Mi Han Detto Che e Posso Fare A Meno beneficiano ampiamente. Il roommate Dodo NKishi alla batteria, l'eclettico Giovanni Ferrario prevalentemente al basso e alla tastiera, un prezioso Manuel Agnelli all'ultracentenario piano verticale di casa Malfatti, il violino di Vincenzo Di Silvestro sono i sarti di questo anomalo atelier in cui i capi disegnati a suo tempo dall'amico Cesare sviluppano nuove linee guida. Piacciono gli accompagnamenti vocali in Ma Perché e Soltanto Tu così come il rallentamento trip hop di Fermati Milano e l'arpeggio prolungato su cui viene costruita Quello Che Abbiamo. Tutte canzoni che fanno il paio con la solitaria riflessione esistenzialista de La Notte Bagna o con la sempre splendida Sembra Quasi Felicità, altrettanto note e ugualmente felici nella nuova veste sonora. Rispetto al passato solo l'ordine delle canzoni è differente; per la proprietà commutativa il risultato (positivo) non cambia. Piuttosto si amplia, grazie a quel goloso paio di inediti posti in chiusura al cd. Caratterizzata dal violino di Di Silvestro e dalla voce della moglie Stefania Giarlotta, Due Di Uno è una domanda di Malfatti sussurrata alla persona amata e declinata secondo i canoni della ballad rock; A Te, composta a quattro mani con la scrittrice Laura Facchi, rinnova invece l'ottima performance vocale della Giarlotta accarezzando atmosfere seducenti che avvolgono l'ascoltatore in un abbraccio consolatorio dopo un ultimo monologo indirizzato alla Nera Signora. Balliamo... Balliamo...
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