martedì 19 marzo 2013

RETURN TO ZOOATHALON
Sananda Maitreya
- Treehouse Publishing - 2013

Realizzato secondo una ormai usuale tradizione in quattro sessioni che abbracciano questa volta un arco di tempo compreso tra il febbraio e il dicembre del 2012, il ritorno all'attività discografica per Sananda Maitreya prende oggi la forma di un lungo concept album incentrato sulle dinamiche intercorse nella quotidianità dello Zooathalon, realtà di livello altro, parallela al mondo razionale così come sperimentato attraverso i nostri sensi, e capace di rinnovare con la stessa freschezza compositiva i fasti del precedente THE SPHINX, rivelatorio masterpiece dell'artista americano da diversi lustri residente a Milano. Protagonisti principali di questa nuova opera rock a 360 gradi scritta, arrangiata, prodotta e suonata dal solo artista americano sono le figure chiave dello scienziato Robert Taylor Zippenhaus e del direttore d'orchestra Ruggiero Tommaso Zepperelli, soggetti, individualità lontane fra loro, ma unite da un obiettivo comune, da una missione, l'unica possibile, che germoglierà dentro loro e che si rivelerà capace di realizzarli completamente: mettere nuovamente piede a Zooathalon. Maitreya si appresta perciò a ridisegnare mondi e universi coincidenti fatti di accordi e corrispondenze, ricorrendo a un largo uso di tutta quella musica che è suo e nostro bagaglio culturale. Gli amati anni Settanta si annunciano così in multiformi espressioni: sono fonte primigenia tanto per i ritmi dell'Africa nera proposti da Brimstone Follies quanto per le eleganti atmosfere suggerite dalle chitarre wah wah di DFM (Don't Follow Me), potenziale singolo seducente e ondivago, e Just Go Easy. Si insinuano tra le spigolose note di Dancing With Mr. Nostalgia e Tequila Mockingbird qualche istante prima di esplodere dirompenti nell'amore bollente cantato in She's Not Right; penetrano la brezza zeppeliana di Hurricane Me & You e carezzano la coralità di Free To Be. La particolarissima e calda voce di Sananda sa toccare le corde giuste nelle interpretazioni di Where Do Teardrops Fall? e Ornella Or Nothing, inaspettato tributo alla nostra Ornella Muti, urlando tutto il disagio interiore in Save Me. C'è spazio per gli Stones di Brian Jones (Walk Away (Ghost Song)), per gli Who (Kangaroo) e i territori desertici del New Mexico (Albuquerque). Dopo le rocambolesche avventure del possibile alter ego Stagger Lee la quadratura del cerchio si completa con l'ottima Return To Zooathalon. In chiusura ecco infine l'omaggio all'antica amica Whitney celebrata in maniera raccolta dal delicato strumentale per solo pianoforte The Last Train To Houston. Sananda non manca certo di aggiungere tasselli preziosi nella costruzione della sua sempre più luminosa e pacificata carriera. Il ritorno a Zooathalon non è così un ritorno a quel passato che non può tornare, ma l'indicazione di un equilibrio musicale vivo che nella sua complessa semplicità è fedele ritratto delle sue aspirazioni. Un nuovo, ulteriore, sereno approdo. Il prezzo del biglietto è imposto dall'impegno nel viaggio. "The more you try to escape, the deeper you go into it."
 

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