SAUDADE
Selton
- Ghost Records - 2013
Sono passati ormai cinque anni da quel riuscito esordio discografico che fu BANANA A' MILANESA quando l'allora giovanissimo quartetto brasiliano dei Selton, sostenuto fra gli altri dal sempre imprevedibile Enzo Jannacci e dalla surreale ditta targata Cochi & Renato, recuperava in chiave rock una decina abbondante di brani tratti dall'immortale canzoniere di questi tanto stralunati quanto arguti padri della Canzone italiana, riuscendo innanzitutto a comprenderne l'essenza amara e ridanciana allo stesso tempo e, in seconda battuta, a realizzare un esotico ponte ideale tra Porto Alegre e la Bovisa. Misuratisi successivamente con un fortunato tour in supporto ad un secondo album omonimo di soli inediti, felice nei contenuti e nelle soluzioni formali, i Selton tornano oggi alla carica con il terzo disco della loro carriera. Aiutati da una nutrita schiera di appassionati sulla consolidata piattaforma di crowdfunding Indiegogo e supportati dalla competenza di Tommaso Colliva in cabina di regia, Daniel, Eduardo, Ramiro e Ricardo hanno una volta ancora partita vinta. C'è forse un pizzico di immediatezza in meno e soprattutto un briciolo di malinconia in più, già evidenziato nella cover di Come Deve Andare inserita in un recente album tributo agli 883, rispetto al precedente SELTON; si prenda ad esempio la fluida analisi esistenziale di Un Ricordo Per Me, carica di sospensione cosmica e irrisolto disagio psicologico. Tuttavia le buone vibrazioni che accompagnano da sempre la band hanno fatto sì che anche questa volta ci si possa gustare una spensierata mezz'ora di solare e festosa alchimia, riconoscibilissima fin dalle prime note del singolo apripista eseguito in collaborazione con l'amico Dente. Il cantautore fidentino, oltre a ritagliarsi appunto un cameo vocale (e video) in Piccola Sbronza, regala al quartetto la delicatezza corale de Un Passato Al Futuro presiedendo una volta ancora alla supervisione dei testi in italiano. Testi che, spaziando al solito dalla lingua di Dante al portoghese, approdano per la prima volta, ma con uguale disinvoltura, all'inglese. Ecco dunque la già collaudata Across The Sea, romantica love story bucaniera proposta spesso in passato durante i concerti; l'ondivaga Ghost Song, in cui è Claudinha Palma ad occuparsi delle voci spiritiche, e il colorato treno dall'anima latina di You're Good, introdotta dal divertissement vocale di Eduardo e Daniel Serviço Bem Feito. A garantire un ulteriore prestigio internazionale a SAUDADE ci pensa la collaborazione con l'ex Lounge Lizards Arto Lindsay, protagonista del rock carioca espresso da Qui Nem Giló (Saudade), brillante omaggio al re del baião Luiz Gonzaga, in cui le chitarre di Ramiro e Ricardo si sostituiscono alla fisarmonica originale donando al pezzo una aura di classica attualità. Lo stesso respiro senza tempo che l'eccellente mix tra Beatles e Beach Boys (davvero splendide le armonie vocali supportate dalla bionda Vania Marques) pervade la conclusiva Eu Nasci No Meio De Um Monte De Gente, caldo abbraccio dell'Oceano che è anche piccolo bignami autobiografico di formazione. Un lavoro che fa sintesi del percorso fin qui intrapreso (Vado Via è introdotta "in differita" da Renato Pozzetto), con lo sguardo rivolto ad un futuro non troppo lontano caratterizzato da un nuovo cantautorato globale in cui i tratti peculiari di più realtà si fondono in modo compatto pur mantenendo distinte le proprie specificità.
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