WHY HAST THOU FORSAKEN ME?
Universal Daughters
- Santeria - 2013
Ha un sapore lisergico, psichedelico, imprescindibilmente cosmico, raccolto e a tratti magico il debutto degli Universal Daughters. Combo sorto da un'idea di Marco Damiani e Marco Fasolo dei Jennifer Gentle dopo una lunga chiacchierata con Chris Robinson al termine del live italiano che i Black Crowes tennero a Vigevano nel 2011, esso va a coinvolgere pure il produttore Jean-Charles Carbone e Maurizio Boldrin, elemento ritmico fondamentale negli Anni '60 per I Condor e I Craaash e oggi impegnato alla batteria con i Mamuthones, in quella che può definirsi inusuale e sorprendente backing band per una pletora di prestigiose voci provenienti principalmente dagli Stati Uniti d'America. La finalità benefica in favore della Città della Speranza, fondazione patavina che finanzia il centro di oncoematologia pediatrica di Padova, è la ciliegina di richiamo sulla gustosa torta che Santeria e Rough Trade ci servono. È un disco di presenze questo WHY HAST THOU FORSAKEN ME?. Reali ed extrasensoriali. Il progetto si caratterizza infatti per il recupero di canzoni d'Oltremanica e d'Oltreoceano, il più delle volte fedeli agli originali, capaci di attraversare il secolo scorso (si va infatti dagli Anni '20 al principio degli Anni '80) con l'innesto di ospiti prestigiosi quanto inaspettati che caratterizzano con la propria performance vocale i singoli episodi. Ma c'è un alone, un'aura, una condizione di indefinibile contatto con l'aldilà che permea tutto il lavoro. I Hear Voices, rivela un Alan Vega al limite della possessione. Non si tratta di singoli casi; è la sensazione di insieme che tocca le anime più sensibili inebriandole di un profumo trascendentale. Forse è il riverbero sulla voce di First Of May, con il frontman dei Pulp Jarvis Cocker a sostituire Barry Gibb; oppure dipende dall'Hong Kong Blues cantato dal noto performer transessuale Baby Dee in vece di Hoagy Carmichael. Forse è il jazz soffuso e sempre evocativo di Midnight, The Stars And You che il crooner Al Bowlly pare aver cucito su misura per Lisa Germano ottant'anni fa; o magari è l'evocativo mantra del sud degli Stati Uniti che il già citato Robinson recita con la benedizione di Washington Phillips in I Am Born To Preach The Gospel riallacciandosi ad un filone tradizionale di innegabile fascino e vitalità a cui pare non sottrarsi l'ottimo Steve Wynn con la splendida ballad Psycho. Anche i Big Star di Alex Chilton non sono mai stati così spettrali con la loro Kangaroo come invece gli Universal Daughters, in collaborazione con Gavin Friday dei Virgin Prunes, riescono ad esserlo. Né Jerry Leiber e Mike Stoller hanno mai avuto un interprete capace di toccare corde così profonde in Is That All There Is? come al contrario fa l'ex Wall of Voodoo Stan Ridgway. Ritmo e dinamismo sostengono l'indiavolata It's Your Voodoo Working (lead vocals affidate a Mick Collins) tanto quanto tutta l'aura di inquietudine espressa da Pino Donaggio con la strumentale For The Last Time We'll Pray per il film Carrie - Lo Sguardo di Satana si conserva e viene, se possibile, amplificata. Portiamo avanti le lancette dell'orologio con Swamp Dogg. Passa il tempo ed è già sera; l'amore, la morte, la gioia, la tristezza, l'allegria e la depressione... Mother, tutto passerà.
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