ANARCHIA CORDIS
Diego Nota
- autoproduzione - 2013
Esistiamo veramente solo se qualcuno ci ascolta. Così deve aver pensato anche il trentaquattrenne Diego Corda, un passato in prima linea con i laziali Ultimavera (e tre dischi all'attivo con la band frusinate), un presente che è una sfida e un futuro ancora tutto da decifrare all'interno di un panorama musicale che, saturo di proposte, fatica ogni giorno di più a premiare e a promuovere i migliori. Orecchiabile e ben confezionato come solo il pop di vertice riesce ad essere, intenso, crudo, a tratti irriverente come la migliore tradizione rock insegna, ANARCHIA CORDIS è il viscerale esordio solista, autoprodotto, del cantautore di San Giovanni Incarico, equilibrista delle parole e dei suoni, oggi assai più a suo agio con metriche e melodie dopo la separazione dalla sua band di origine. Libero ed emancipato da tutto e da tutti, Nota, polistrumentista autodidatta prestato al canto, trova nuovi stimoli in questa seconda vita artistica dimostrando a sé stesso prima ancora che agli altri di essere in grado di sbrigarsela da solo, mettendo a fuoco ragionamenti e intuizioni senza dover mai addivenire a compromessi con chicchessia. Le dieci canzoni composte nell'ultimo anno e mezzo sono lo specchio migliore per riflettere sulle indiscusse capacità del loro autore che non fa nulla per nascondere il proprio disagio e una irrequietezza di fondo nei confronti di una società in debito di ossigeno. Tanto in città quanto in provincia. Con la corrosiva San Pietro Calamitato va in scena uno dei tanti spaccati urbani sempre più comuni e diffusi che cercano un delicato punto di equilibrio con tutti i sacrifici e le arrabbiature del caso. Piccoli universi che confluiscono pure nelle Scene Della Vita Di Provincia in cui la lezione stilistica dei Marta sui Tubi viene messa a buon frutto attraverso un caos dialettico ben organizzato. Già con lo scattante pop rock di Anarchia Cordis avevamo intuito la propensione a una dettagliata trattazione socio-sentimentale basata sull'osservazione meticolosa del mondo che ci circonda e dei nostri sentimenti che su di esso inevitabilmente si riversano; lo stesso spirito analitico che si respira nella ricerca esistenziale di Rupestre e nella coraltà della melliflua Cosmonauta con Mariposa e Lucio Dalla meta d'arrivo. Ironico nel tex mex sbarazzino benedetto dal Ponentino di Per Un Pugno Di Domeniche e in Antropoteca, ottimo singolo di lancio con Daniele Pulciani e Roberto Toti a macinare il ritmo, Nota è inarrestabile nella sua volontà di comunicazione, "per riprendersi la vita" e non smarrirsi più, come canta nell'intreccio chitarristico in compagnia di Giovanni Stracqualursi nella riuscita Canzone Per I Nostri Sei Piedi. E mentre la delicata descrizione famigliare di Radio Silenzio getta un'aura di malinconia chiude il cerchio Polvere Di Rospo, omaggio allo sperimentatore linguistico Tommaso Landolfi che diventa, anche alla luce dei recenti avvenimenti, un saluto agli Ultimavera i quali per primi decisero di inciderla nel loro ep d'esordio. Disco autarchico e d'autarchia il lusinghiero ANARCHIA CORDIS è un debutto che chiede ora un successore degno dei risultati raggiunti magari, è auspicabile per il suo stesso autore, potendo usufruire di un budget più sostanzioso, capace così di premiare l'ottima ispirazione concretizzatasi in questo 2013. Come si suole dire in questi casi? In bocca al...la lupa!
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