Marrone Quando Fugge
- Volume! Records - 2013
Per tutti coloro i quali buttando distrattamente un occhio sulla copertina del cd di Massimo Lepre (a.k.a. Marrone Quando Fugge) credessero di avere a che fare con un lavoro caratterizzato da forsennati ritmi in levare e ispirati battiti percussivi con la mente rivolta ad incensati lidi giamaicani, IL PRE-FAGIOLISMO si rivelerà essere invece una inattesa quanto splendida sorpresa cantautorale. Prodotto dallo stesso Lepre e dal talentuoso Zibba, balzato agli onori della cronaca musicale con i suoi Almalibre per l'ottimo riscontro avuto dai loro ultimi lavori in studio (COME IL SUONO DEI PASSI SULLA NEVE vince ad esempio la prestigiosa Targa Tenco in qualità di miglior album del 2012) e per i trascinanti live act, l'esordio del cantautore astigiano, affiancato costantemente dagli imprescindibili Musicisti Marroni Sauro Ferrari, Simone Fratini e Alberto Silengo, è ben più quadrato e regolare di quanto il bizzarro titolo e il nome d'arte scelti per promuoversi potrebbero far pensare. Si comincia con l'analisi realistica, eppure in fin dei conti estremamente poetica, di Miseria Stabile, Ricchezza Mobile, contrappuntata da un malinconico pianoforte ed impreziosita sul finale dall'inatteso monologo tratto dal componimento metafisico Allora non è Amore di Emilio Locurcio, folle genio che in molti ricorderanno qualche decennio fa per l'irrealistica opera prog rock L'ELIOGABALO, recitato da Anna Rasero. Ci si avvicina rapidamente alle atmosfere del Fossati più cantautorale con Cenere E Whiskey, e lo si omaggia una volta ancora attraverso le disobbedienti riflessioni della title track in cui l'amico Zibba fa capolino con la sua voce profonda interpretando la poesia di Out of The System. Fin da questi primi episodi appare presto chiaro che il pre-fagiolismo di cui Lepre parla si materializzi in uno stile di vita vero e proprio, in cui la riscoperta delle piccole cose e l'attenzione verso tutti quei valori troppo spesso accantonati in nome di un effimero successo sociale sono la più concreta fonte di felicità; una sorta di Λάθε βιώσας di epicurea fama, rivisto e rivisitato dopo due millenni, quando crisi e particolarismi continui hanno minato alla base il tanto agognato villaggio globale. Ha l'indolenza vivace e la brillante verve interpretativa care a Vinicio Capossela il racconto che Marrone Quando Fugge fa di Modestino "Lu Spaccuone", storia di un nonno sui generis, così come la scattante Questione Di Loquacità detta nuovi, incalzanti ritmi che piacerebbero a Paolo Conte. Certo, non ci sono i miti e l'esotismo del noto avvocato piemontese nel cantautorato macchiato giusto un poco di elettronica de Un Principio Di Alzheimer, ma c'è comunque il funk soul di Fango a suscitare, in compagnia della talentuosa Sabrina Turri, spunti di riflessione e fremiti di emotività ugualmente difficili da spiegare a parole. Meno Di Te con la sua cadenza zingara diventa presto occasione di ribalta funzionale al birignao linguistico dello storico Laboratorio polifonico Musica Dulce di Asti; La Discarica Di Anime è forse meno fantasiosa eppure risulta essere finemente cesellata dagli interventi di chitarra e pianoforte a tal punto da fornire il perfetto connubio musicale per una canzone intrisa "di consapevolezza verso tutto ciò che si butta con troppa facilità". Tutto questo è Marrone Quando Fugge. Il colore della terra e delle radici, un inno alla povertà e alla memoria; il legame indissolubile con le proprie origini anche quando si è lontani da casa, sperimentatori di quel mondo esterno che sarà parte sostanziale della nostra storia.
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