venerdì 2 dicembre 2011

L'ALTRA METÀ DELL'ANIMA
Beppe Carletti
- I Nomadi - 2011

A nudo. Così troviamo, forse per la prima volta nella sua vita, Giuseppe Carletti, classe 1946, da Novi di Modena, Reggio Emilia. Beppe e le sue tastiere; Beppe e il suo pianoforte. Beppe e la sua sensibilità artistica. Punto. No, per una volta non ci sono gli amati Nomadi accanto a lui. Basta parole. Qua c'è l'anima, ma anche il cuore, vivo, di Carletti. Una vita per la Musica, una musica per la Vita. Sono suggestioni quelle che accompagnano lo scorrere dei quarantotto minuti abbondanti del cd, in edizione limitata , regalo di Natale per sé e per i propri fan. Lo va dicendo in tutte le interviste; e no, i Nomadi non si sciolgono né alla luce dell'abbandono del cantante Danilo Sacco, comunicato giusto qualche giorno dopo l'uscita di questo cd solista, né tantomeno proprio a causa di questi tredici brani strumentali, recuperati e perfezionati dal passato (Miles Away apparve già nel 2004, cantato e con differente arrangiamento e sonorità nel disco solista dell'amica May) o, nella quasi totalità dei casi, nuovi di pacca. È un progetto coltivato da tempo, "un sogno maturato e cresciuto, durante questi lunghi anni di vita e di musica, lungo le strade del mondo, e che oggi finalmente sono riuscito a realizzare". Quasi uno sfizio di pregevole fattura che la ritrovata indipendenza discografica, dopo anni passati in seno ad una major, gli consente di fare. Ed è un omaggio ai suoi cari. Tutte le emozioni della quotidianità, siano esse le più positive, siano esse quelle amare e luttuose, si condensano nelle vibrazioni messe qua in musica. Si susseguono come in una delle tante canzoni di Guccini portate al successo dai Nomadi, la vita e la morte, la nascita dei figli (Per Te), la scomparsa delle persone care; l'arrivo dei nipoti, il saluto all'indimenticato Augusto Daolio (Tema Per Un Addio). Poi, ecco l'incanto suggerito dai colori della campagna descritta in Pensiero D'Autunno e, più in generale, l'abbraccio benevolo della natura con la sontuosa Madre Terra e l'eterea Arcobaleno; si dà modo di suggellare e rinnovare il ricordo dei tanti viaggi intrapresi per solidarietà (Una Dolce Emozione) senza mai dimenticare le proprie radici (Valzerino). Il serrato dispiegamento di mellotron, pianoforte e organo indirizzano la voce di Alessandra Ferrari a farsi sempre (Tre Rose) strumento tra strumenti, regalando una interpretazione da brividi prima nell'ispirata Anomalo Giallo quindi in Sospensione, laddove un fischio introduttivo già ci conduce in un mondo fantastico e fuori dal tempo. È musica che accarezza l'udito e solletica la mente. Il pensiero corre libero, le parole, assenti, non lo possono ostacolare né sono in grado di alterare il significato di ciò che, fino ad ora, era stato gelosamente custodito Dentro L'Anima di questo Artigiano della sette note, protagonista con la storia sua e quella del suo gruppo, di una grande fetta di cultura musicale italiana contemporanea. Siamo ai titoli di coda. C'è un ultimo richiamo, quasi un lascito per il futuro che ripercorre le sempre più prossime cinquanta primavere di carriera, testimoniando tutta l'intatta passione di Carletti per la sua opera, e che viene riversato nell'esplicativa ed intensa La Mia Strada, cinematografico saluto dell'ultimo vero vagabondo rimasto rivolto a noi tutti. Tu chiamale se vuoi Emozioni.

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