DISORDINE
Cosmo
- 42 Records - 2013
Marco Jacopo Bianchi ha trentun anni, viene da Ivrea ed è da oltre due lustri il frontman dei quotatissimi Drink To Me, indie band di casa nostra capace di ritagliarsi un piccolo spazio in Europa attraverso l'indovinata miscela omogenea, tanto in voga presso le nuove generazioni d'Oltremanica e che trova estimatori anche sul territorio americano, composta aggiungendo un terzo di pop e un terzo di neopsichedelia ad una base di elettronica generata da synth e tastiere. Un po' a sorpresa, dopo aver rilasciato con la band un buon terzo album, nel dicembre del 2012 Marco decide di offrire in free download un tris di cover a nome Cosmo omaggianti due giganti della Musica come Lucio Battisti e Franco Battiato. Suoni profondamente sintetici, cantato in italiano, scelta mirata e non scontata delle canzoni, l'esordio dell'alter ego del signor Bianchi è apprezzabile e solletica l'attenzione di molti. Da lì alla pubblicazione di un album completo, privo tuttavia dei presenti natalizi, il passo è più rapido del previsto. DISORDINE è il frutto di una moderna one-man-band che vede nelle limature del sound engineer Andrea Suriani, presenza stabile nell'ultima incarnazione degli My Awesome Mixtape e già volto noto ai Drink To Me, la giusta pietra di paragone, capace con orecchio clinico di consigliare e correggere eventuali imperfezioni. Che l'interesse per suoni, beat ed effetti sia una priorità di Cosmo pare evidente fin dalle note introduttive di Dedica, sincera dichiarazione di intenti rivolta ad un ascoltatore che presto verrà catapultato e si smarrirà nella chimica decadenza morale di Ho Visto Un Dio, efficacissimo primo singolo del lotto. Eppure anche la parte testuale non è affatto lasciata al caso. Il passaggio dall'inglese alla lingua madre aiuta infatti l'artista piemontese a veicolare un messaggio chiaro e partecipe della quotidianità declinandolo secondo le musiche più attuali. Quella che ripetutamente si fa manifesta è una attenzione al sociale mai sopraffatta dalla retorica; uno sguardo anche disilluso che non si piega però ai partitismi del presente ed è capace anzi di reagire con forza, fosse anche attraverso una corazza di indifferenza, dinnanzi ad una secolarizzazione apparentemente inarrestabile. Una sorta di pensiero positivo che è già 3.0 nel sognante sound prodotto dalla coppia Bianchi-Suriani. Ecco La Felicità. Negli angoli sperduti, nei momenti più imprevedibili. Nel Continente che preannuncia una nuova era; nei Numeri E Parole dell'omonima, rivoluzionaria, canzone; nell'attesa di quell'erede protagonista assoluto di Esistere e concepito tra ansie ed aspettative comuni. L'ennesimo elettrizzante lampo nel caos generato da Cosmo è lo spaccato fallimentare descritto ne Il Digiuno, ma dopo le nuvole torna una volta ancora il sereno con la festa spazio-tribale della title track Disordine, come se gli Amari incontrassero Mory Kanté che si confronta con Battisti. Un disco notturno fatto di danze e campionatori, pensieri e parole; uno sballo multimediale per il cantautorato del prossimo futuro.
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