PRENDITI QUELLO CHE MERITI
Gnut
- INRI - 2014
Si è fatto menestrello a tratti più solare il buon Claudio Domestico. Che sia stata decisiva la collaborazione con Dario Sansone dei Foja in occasione del progetto parallelo Tarall & Wine (per avere uno spaccato della vera musica partenopea contemporanea che - giustamente - non rinuncia alla tradizione un ascolto obbligato è senza dubbio il loro L'IMPORTANTE È CA STAJE BUONO) oppure più semplicemente una decisa e naturale evoluzione di un musicista giunto ormai al terzo, fatidico, album non ci è dato sapere. Quel che è certo è che finalmente con PRENDITI QUELLO CHE MERITI Gnut riesce per la prima volta a offrire all'ascoltatore una tavolozza di colori assai più variegata rispetto al recente passato, stimolando la curiosità, favorendo l'ascolto e gettando le basi necessarie per soffermarsi con più attenzione su un lavoro fatto di canzoni complete e compiute, sempre personali, ma capaci di assumere quel carattere universale che, in ultima analisi, resta uno degli obiettivi primari della canzone cantautoriale con la C maiuscola. Abbandonate le atmosfere notturne del precedente IL RUMORE DELLA LUCE Domestico non rinuncia tuttavia a circondarsi di collaboratori capaci di favorire con il proprio tocco artistico contributi musicali sempre decisivi anche quando minimali. È anche per questo che canzoni semplici, artigianali, nate verosimilmente per sola chitarra e voce, come ad esempio Torno e Fiume Lento, sono baciate da più rigogliosi arrangiamenti collettivi che le arricchiscono donando loro profondità sonora e ritmicità. Ma dicevamo anche di una ritrovata spensieratezza e solarità. Ecco allora Dimmi Cosa Resta, il singolo Non È Tardi, la title track Quello Che Meriti risolversi in un legittimo tentativo di ampliare il proprio raggio d'azione aprendo, seppur sempre con circospezione, le porte a quel mondo così complesso che per Gnut è sempre stato sinonimo di provvisorietà, ma che oggi pare essere assai meno ostile rispetto al passato. C'è la spinta a migliorare e a migliorarsi; il tentativo di guardare con maggiore serenità negli occhi il prossimo, facendo scorte di poesie per affrontare il viaggio. Con accorgimenti minimalisti e raffinati (Universi) gli interrogativi di una vita si fanno assai più fruibili anche in favore di un pubblico, se non proprio di massa, comunque più generalista che fino a questo momento ha sicuramente ignorato l'esistenza del cantautore napoletano. Non sappiamo quanto la sua caparbietà nel rivelarsi tra le sette note lo aiuterà a far breccia presso le nuove generazioni, ma di certo il suo deciso e continuo istinto a mettersi in musica è segno di una rinnovata e costante apertura nel perseguire i propri obiettivi. Per sé stesso certo, ma anche per chi crede e ha creduto in lui. Come il buon Alessio Russo. Musicista mite e schivo che attraverso la sua semplicità e bravura ha saputo sempre farsi amare da tanti per rimanere - immortale - nei cuori di tutti in queste cronache musicali 2.0.
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