MELT
J Moon
- Bosworth Recorded Music - 2014
Abbiamo dovuto pazientare sei lunghi, interminabili mesi di falsa estate, ma ora, a un passo dalla cangiante stagione autunnale, il tanto atteso debut album di J Moon è davvero in dirittura d'arrivo. E come ci aveva lasciato ampiamente intendere il prezioso ep HIDDEN GARDEN il percorso solista della ammaliante miss Einaudi continua a regalare gemme musicali di rara bellezza. Bisogna saper entrare in punta di piedi nel suo mondo, senza movimenti bruschi o tantomeno urla scomposte. Solo così la ricompensa sarà formidabile. Lei ci accoglierà con assoluta naturalezza sfoggiando il vestito più ricco e semplice insieme. In silenzio, con un muto sorriso in grado però di abbattere i normali confini della comunicazione per rivelare una realtà fantastica, ricca di mistero e suggestione, illuminata da quei fascinosi chiaro scuri che tanto sembrano piacerle. Come la luna. Questo satellite silenzioso, tanto presente nelle nostre esistenze quanto distante; faro sicuro nell'oscurità della notte. Una continua fonte di ispirazione per Jessica, specchio luminescente di una bellezza misteriosa e incantevole. Perché è la Bellezza ad emozionare, a volte fino alle lacrime. Camuffare abilmente questa piacevole debolezza richiede tempo e ingegno: occorre tessere nuove trame, filtrare con veli, innestare una dimensione di sogno nei racconti, dare libero sfogo alla fantasia, lasciarsi suggestionare e guidare dalle infinite possibilità della nostra mente. Quante pagine di quaderno scritte, subito cancellate e riprese in un secondo tempo; quante ore davanti al foglio bianco ben presto riempito di nuove emozioni e meraviglie?! MELT fonde tutte queste sensazioni, mescola l'alto e il basso, l'umile e il sublime, il ricercato e il quotidiano. Il sangue al veleno (Poison). Completa con una ampia gamma di colori quello che oggi, a ragione, possiamo considerare il prelibato assaggio proveniente dal giardino segreto del precedente ep, amplificandone aromi e sapori. Così l'inesorabile scorrere del tempo si fa più accettabile (The Window) nonostante lucidi propositi suicidi; l'incertezza della propria esistenza sprofonda nei buchi neri della quotidianità, volti anonimi, senza memoria e senza età (Faces). La luna, quella stessa luna di cui parlavamo poc'anzi appare in tutta la sua grandezza; si fa addirittura proiezione di Jessica, personificandosi in lei e sublimandone la figura al suono dell'ancestrale percussività di When I Hear You Talk You Make Me Wanna Move To The Jungle, ipnotico singolo cristallino scelto per promozionare il disco. Vengono spazzate vie le schematiche regole di routine per fare spazio a più seducenti mondi e realtà. Può servire un ricordo di infanzia per riportare alla mente le incerte certezze dell'amore (With You) come può un sogno estemporaneo solleticare la nostra curiosità anticipando nuove, futuribili esperienze (Climb Trees). Con tutto questo bagaglio di sogno e ricerca MELT è in ultima analisi una sorta di piccolo Alice in Wonderland dai toni chiaroscurali, "scritto in una fase di grande apertura verso il mondo esterno, ma anche di grande ascolto di me stessa", in una inesausta tensione verso l'infinito pur mantenendo le radici ben piantate a terra. L'incanto, in cui tutto è lasciato al caso, opportunamente ancorato all'ambiente circostante. Un tuffo nelle acque di un mare ancora tutto da esplorare. Prima di perdersi all'orizzonte e immergersi completamente sparendo alla nostra vista.
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