Verdena
- BLACK OUT - 2007
Non si è mai stati grandi fan del trio di Bergamo da queste parti, anzi l'uscita di VERDENA, ma soprattutto quella del loro primo singolo Valvonauta nel lontano 1999 aveva lasciato pressoché indifferenti nonostante, o forse proprio a causa di, la sua continua heavy rotation sui canali musicali di allora. Ma il tempo è galantuomo e spesso ripaga con gli interessi le cocenti delusioni se non gli errori di sbaglio che possiamo subire oppure commettere. Non che l'allora attesissimo SOLO UN GRANDE SASSO (2001) prima e il già più a fuoco IL SUICIDIO DEL SAMURAI dopo (2004) siano stati ulteriori buchi nell'acqua, anzi!? Epppure è solo con REQUIEM che i fratelli Ferrari e la bassista Roberta Sammarelli sembrano aver definitivamente trovato la quadratura del cerchio e aperto una nuova, decisiva e più matura pagina all'interno del loro percorso musicale. La scelta di Muori Delay come singolo apripista ha il pregio di compattare fin dal riff iniziale rockers, alternativi, orfani del grunge e hipster della domenica intorno alla gloriosa e storica bandiera del Rock, con una semplicità raramente sentita prima. La sorpresa tuttavia è la leggerezza con cui anche i brani a tutta prima più complessi e articolati, da sempre cifra stilistica dei Nostri insieme agli arzigogolati e onirici testi di Alberto, si fanno apprezzare: su tutti è Il Gulliver ad impressionare per la scorrevolezza nonostante i pachidermici 12 minuti scarsi di durata e i preventivabili cambi di tempo ed atmosfera! Il fulmineo intro citazionistico di Rock'n'Roll della premiata ditta Page/Plant è solamente il viatico migliore per lo sfogo sonoro al quale di lì a poco i tre ragazzi, accompagnati dal già ex Fidel Fogaroli al rhodes, si abbandonano per realizzare la loro summa creativa di sempre. Senza sbagliare colpo. Mai. Si vada pure a random: Isacco Nucleare, la delicata Trovami Un Modo Semplice Per Uscirne, l'inarrestabile carrarmato rock di Don Calisto, la transoceanica e ondosa Caños, la sferragliante Non Prendere L'Acme, Eugenio, il vortice stoner-grunge de Il Caos Strisciante, Angie...tutti episodi essenziali ed esaltanti, ognuno secondo le proprie peculiarità, introdotti spesso e volentieri da brevi frammenti sonori (Faro, Aha, Martin in The Sky, Opanopono). E che dire dell'ennesima cavalcata vintage di Sotto Prescrizione del Dottor Huxley? Capolavoro. Amen.
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