MiG 29 Over Disneyland
- autoproduzione - 2014
MiG 29 Over Disneyland è un nome che non può di certo passare inoßervato. Titolari della curiosa sigla da oltre un lustro sono quattro ragazzi friulani che hanno deciso di unire le proprie forze sul finire degli anni '00 in un avventuroso tourbillon di suoni e colori. Con una prolifica e strategicamente folle attività discografica alle spalle che li ha già portati ad incidere ben quattro cd e altrettanti ep in solo cinque anni di attività, i Nostri hanno ritenuto opportuno battezzare il 2014 (e consolidare la nuova line-up bagnata dall'esordio neppure dodici mesi prima sull'irrisolto AUTOMATIC DAY) entrando per l'ennesima volta in studio e completando una nuova prova sulla lunga distanza nel tentativo di consegnare alle stampe il disco definitivo di questa fase musicale della band. Sì, perché se qui fanno ora la loro comparsa episodi nuovi di zecca come la punkeggiante Suite Tomb Alabamba, la più articolata One To Hate, capace di sprigionare neri bagliori grunge per nulla in antitesi con il febbrile dinamismo in levare di Static Brain, e la presa per i fondelli di Princess, è altrettanto vero che trovano ugualmente spazio brani - rivisitati e corretti - caratterizzanti le precedenti prove in sala di registrazione. Automatic Day si lascia oggi fascinare dalle sonorità elettroniche dei teutonici Liquido (chi si ricorda dell'hit single Ordinary Life?) rinunciando all'iniziale pesantezza grunge; No Money e London Scene, entrambi provenienti dall'ep 2&2 ISN'T 4, assumono una patina pop che non ne scalfisce l'originaria irruenza punk, ma ne smußa semplicemente gli angoli più spigolosi limando quelle asperità che ritroveremo comunque in sede live, dimensione dove forse la band continua ancora ad esprimersi al meglio. Anche Mechanical Children viene investita dalla rivoluzione sonora in corso; abbandonata una più scontata veste punk con cui fu presentata nel recente passato, per l'occasione l'opener del nuovo disco si tramuta in azzardato riempipista elettro-pop, maggiormente pulsante e di certo inaspettatamente funzionale all'obiettivo dei quattro tolmezzini. Quando dunque eravamo quasi certi di aver inquadrato l'attitudine dei "nuovi" MiG 29 Over Disneyland ecco che a scompaginare le carte in tavola ci pensano il sopraccitato pun fintamente mansoniano, ma soprattutto la conclusiva Fi Di Youth Dem, reggae-friulan-party-punk song davvero degna di lode, capace di mescolare senza ritegno in poco più di centoventi secondi italiano, friulano e inglese. Non nuovi a dimostrazioni di affetto nei riguardi della propria terra natale, pur essendo a qualche tornante di distanza da quell'Europa asburgica che già saltuariamente li ha accolti con entusiasmo, Alessandro De Cecco, Andrea Losanni, Alessandro Fusetti e Luca Rainis attraverso episodi di questo tipo dimostrano di aver individuato con (in)consapevolezza una dimensione personale, sedimentata nel proprio DNA, che potrebbe far fare loro il tanto agognato salto di qualità se percorsa con convinzione in barba a chißà quali cervellotiche ricerche di mercato e logiche di marketing. Una band eclettica ancora alla ricerca della quadratura del cerchio, ma che nella stabilità della propria line-up potrebbe aver trovato la prima pietra su cui costruire il proprio futuro. Libera di osare, senza schemi né preconcetti mentali o sonori.
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