giovedì 28 febbraio 2013

THE IVY

THE IVY
The Great Saunites
- Have You Said Midi?/Villa Inferno/Il Verso Del Cinghiale Records/Terracava/Lemming Records/Neon Paralleli - 2013  

The Great Saunites è Atros e Leonard Kandur Layola. Essenzialmente al basso; essenzialmente ai tamburi. Suonano insieme dal 2008 e fino ad ora hanno trovato tempo, modo e spazi per registrare due album, uno split condiviso con i più violenti Canide e un ep in parte anticipatore di questo terzo parto discografico realizzato a stretto contatto con la Lucifer Big Band (entità sonora parallela dello stesso Layola, al secolo Angelo Bignamini nonché factotum del progetto). Di certo una band a cui non piace stare con le mani in mano e che ha saputo destare l'attenzione di molti addetti ai lavori se per il nuovo album, rigorosamente in vinile limitato a 300 esemplari, ma con la possibilità di un download digitale per i suoi possessori, si sono mosse con celerità un manipolo di etichette specializzate nel supporto di realtà e suoni alternativi come il post rock contaminato proposto dal duo lodigiano. Mai Atros e Layola si erano espressi su minutaggi così brevi come accade nell'iniziale Cassandra, inattesa corsa verso l'ignoto puntellata da una chitarra impertinente e caratterizzata da suoni monchi di tastiera; mai avevano trovato spazio sui loro lavori atmosfere così eteree e rilassate, quasi pinkfloydiane, come la psichedelica Bottles & Ornaments  mette bene in evidenza. Eppure ciò che va sottolineato è la totale libertà d'espressione pienamente compiuta e non più riconducibile ad un solo genere musicale. L'arpeggio continuato di Ocean Raves è lì a dimostrarlo: brano sostanzialmente di cantautorato folk, la quarta traccia dell'lp disegna scenari sconosciuti ai sostenitori della prima ora, ma consente una fruibilità maggiore a chi vorrà ascoltare; anomalo cavallo di Troia a ridosso della facciata B occupata dall'unico, entusiasmante, pachidermico brano che dà il titolo all'album. The Ivy è il nuovo corso. O forse solo l'intuizione folgorante di un momento ben preciso all'interno della parabola discografica del duo. Oltre 19 minuti di straniante sospensione che rappresentano un viaggio della mente personalissimo, ombroso e vibrante; non privo di imperfezioni, ma, proprio in virtù di ciò, policromo e cangiante. Una jam session che poco per volta, minuto dopo minuto, visita ambienti sonori differenti sollecitando per tentativi suggestioni a cavallo tra il post rock e le derive dell'avanguardia sperimentale. Le sorprese continuano e terminano con la già nota Medjugorje, abrasiva cavalcata spaziale presente in altra versione sul precedente ep e ora riadattata alle esigenze performative dell'Anno Domini 2013. Anche in questo modo dunque THE IVY compendia le nuove istanze al recente passato, conservandolo e al tempo stesso superandolo per progressione; è disco umorale, coriaceo e ciclico. Rampicante. Proprio come l'edera.
 

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