BERTOLI
Alberto Bertoli
- I Nomadi - 2014
Chi la dura la vince. Dopo diversi anni di faticosa, ma salutare gavetta puntellati da qualche singolo dall'intento benefico, prestigiose collaborazioni live e il fumettistico ep IL TEMPO DEGLI EROI su cui faceva la sua comparsa la chitarra rouggente di Luigi Schiavone, Alberto Bertoli riesce finalmente a dare alle stampe il suo primo lavoro non senza evidente soddisfazione per il risultato finale ottenuto. A oltre dieci anni di distanza dalla sua collaborazione con i Sempre Noi di Gian Paolo Lancellotti (per i quali scrisse il blues di E Intanto) le strade del figlio dell'indimenticato Pierangelo si incrociano una volta ancora con il mondo dei Nomadi. Questa volta è nientemeno che Beppe Carletti a prendere sotto la sua ala protettrice il giovane Alberto producendone il disco d'esordio dopo l'interessamento iniziale del fido Massimo Vecchi, grintoso avamposto rock all'interno del combo novellarese. Affiancato in studio di registrazione dai gagliardi Manoloca, altrettanto noti al popolo nomade e capaci di sposare le istanze del giovane Bertoli in un connubio spontaneo di rock padano e melodie ariose, Alberto firma nove dei dieci brani in scaletta (alcuni in coppia con il già citato Vecchi) lasciando spazio alla penna del padre nella conclusiva e per nulla scontata Delta, omaggio al Grande Fiume che bagna l'Emilia - e a tutta la vita che gli fiorisce intorno - datato 1993. La scelta di affidarsi in apertura all'elegante pop rock di E Così Sei Con Me è del resto altrettanto naturale e programmatica, tra i ricordi di un'infanzia e gli insegnamenti di una giovinezza trascorsa al fianco di un grande uomo, eredità di coerenza e libertà, giusto preambolo al primo singolo Come Un Uomo con quella sua chitarra à-la The Edge che imperversa solare tracciando panorami aperti del tutto simili ai campi di grano che puntellano il territorio emiliano. Già dopo una manciata di ascolti è chiaro come Bertoli sia il nuovo indiano padano. Sincero e appassionato. Si vedano le accellerate di Quando Non Ne Hai Più oppure l'ironico rock'n'roll di Mondo Di Media con un debito grosso così con i conterranei Rats. Ma qua e là ci sono tracce pure dell'outlaw Graziano Romani e dei suoi Rocking Chairs, del riminese Filippo Malatesta e del primissimo Ligabue, fautori di un rock solido, a volte ricercato, quasi sempre orecchiabile, complici testi diretti e facilmente memorizzabili (Sulla Statale 106). Ugualmente dotato di quella loro stessa energia Bertoli lascia esplodere dunque tutta la sua emilianità anche nei momenti sonori apparentemente più distanti come Senza Davvero Un Perché, a tutta prima intonata alla musica celtica di Boomtown Rats e Celtas Cortos, ma che a ben vedere è indissolubilmente legata alle nostre corti padronali quando ai dì della festa si soleva danzar la sera sull'aia di casa, in spassosa allegria. Anche nella malinconia de Il Clown (mentre nell'arpeggio portante il pensiero corre alla nomade Tempo Che Se Ne Va) l'anima padana di Alberto trova occasione per manifestarsi, pacata e riflessiva, mentre piace sottolineare il messaggio pacifista contenuto nell'inno universale affrontato da La Storia Di Elena seppur non convinca del tutto il finale monco. Plauso a Gabriella Martinelli per i suoi interventi vocali nella romantica Se Sarai Lontana, ballad semplice, ma di grande effetto come, nel suo insieme, risulta esserlo tutto il cd, piacevole accompagnamento musicale in questo scorcio di 2014. Quando in casa propria si respira e vive Musica 24 ore su 24 i risultati non possono tradire le aspettative. Ora non resta che dare un seguito a questo BERTOLI, felice nel colmare il vuoto di una assenza e irrinunciabile come la felicità che precede l'attesa dell'incontro.
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