venerdì 13 agosto 2010

STANDARD
Francesco-C
- Mescal - 2001

Forte della martellante heavy rotation televisiva del singolo Stai Contento ("e Michele ce n'ha una botta / e Michele non ne può più / s'è fumato la dinamite / e adesso proprio non ce la fa più...") ottenuta con l'ep CONTATTI in vendita nelle edicole poiché allegato ad una pubblicazione Mondadori, STANDARD catapulta il baldo Francesco-Cieri-da-Aosta e i suoi prodi compagni di viaggio nel mondo discografico che conta dopo l'interessante, ma ancora acerbo, debutto autoprodotto del 1999 avvenuto con il demo FLAN. Registrazione affidata all'iperattivo Roberto Vernetti e al leader dei Sigmatibet Paolo Gozzetti con alle chitarre e al basso il futuro Marilyn Manson Rob Holliday, l'opera prima dei Francesco-C per una major è un potente mix di elettronica e rock con spruzzate di glam e sfacciataggine punk, che vede i momenti migliori nella cattiva e maligna opener Amore A Corrente Alternata e nel punk elettronico di Ho Bisogno. Malata e tagliente sia musicalmente che a livello testuale, Anna cede lo spazio alla robotica, ma per niente fredda Se Non Avessi Fretta (Solange Balla Zombie), mancato riempipista da dancefloor post dark dalle tinte new wave. L'accoppiata Losaiononlosai e Standard non concede un attimo di tregua: ritmi sostenuti, parole sparate a mò di filast-rock-ca e attitudine no future a nastro. Tregua. Francesco-C allenta la morsa con cui fin qui ha investito l'ascoltatore catapultandolo in un mondo ovattato grazie alla nineinchelliana Dentro I Numeri. Ma il riposo, per quanto sempre disturbato da continue interferenze e turbamenti, dura ben poco: passando attraverso psicotiche Vibroalterazioni ("verde giallo rosso e blu e il cervello non c'è più") e una inconsueta Kanzone Kommerciale si riparte di nuovo ad libitum fino all'universo parallelo di Sulla Luna. Mancava, almeno in Italia, un Artista che esplorasse tutti questi territori sonori con capacità e padronanza dei propri mezzi; non deve sorprendere che a farlo sia un musicista proveniente da un ambiente così defilato, musicalmente parlando, come la Valle d'Aosta, quasi a significare di come l'omolagazione dei grandi centri di diffusione impedisca una più libera riscoperta e circolazione di idee. In casi come quello di Francesco-C, anche rifacendosi alla tradizione, esse vengono sviluppate e improntate al rischio, specchio manifesto del proprio sentire e delle proprie passioni. Un plauso dunque a lui e a quanti con lui hanno voluto scommettere sulle sue capacità di potersi inserire in un contesto musicale che ha ancora molto da dire. Tutto dunque, fuorché standard.

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