sabato 30 giugno 2012

ASTIMUSICA 2012

L'importante rassegna di Astimusica torna anche quest'anno per la sua 17^ edizione: sotto la direzione artistica di Massimo Cotto e con il patrocinio del Comune di Asti e della Regione Piemonte, prestigiosi nomi in cartellone si alterneranno nelle serate dal 5 al 21 luglio 2012.    

Info allo 0141.399.479 oppure sul sito www.comune.asti.it o alle pagine Facebook: Asti Musica e www.myspace.com/astimusica


ANTEPRIMA Giovedì 5 Luglio
Astimusica & Parole
A Palazzo Ottolenghi incontro con Mara Maionchi

Lunedì 9 Luglio
Margherita Hack e Ginevra Di Marco  (15 €, 12 € x abbonati di Astiteatro)

Martedì 10 Luglio
Area - International POPular Group
Christian Saggese

Mercoledì 11 Luglio
Raiz & Fausto Mesolella
Gerardo Pulli

Giovedì 12  Luglio
La Fame di Camilla
Leitmotiv

Venerdì 13 Luglio
Nicky Nicolai & Stefano Di Battista

Sabato 14 Luglio
Emma (18 €)

Domenica 15 Luglio
Indi(e)avolato fest
The Zen Circus
Davide Ferrario
Solotundra

Lunedì 16 Luglio
Alan Stivell (20 €)

Martedì 17 Luglio
Palazzo Ottolenghi
Premiazione del 1° CONCORSO NAZIONALE   “ GIANNI BASSO” 
Giovani Talenti Del Jazz  Italiano “Città di Asti”
Dado Moroni Trio Featuring Alvin Queen   (10 €)

Piazza Cattedrale
The Flow Hip-Hop . R'n'B . Dancehall night
Tormento & Dj Fede

Mercoledì 18 Luglio
Goran Bregovic (20 €)
Thomas

Giovedì 19  Luglio
Marco Notari & Madam
Gianluca De Rubertis
Circolo Lehmann

Venerdì 20 Luglio
Il Banco (20 €)

Sabato 21 Luglio
Orchestra di Porta Palazzo

martedì 26 giugno 2012

in concerto

25-06-2012
- EMILIA: LIVE @ Stadio Dall'Ara -
Bologna (BO)

Afa e sole cocente. Così è Bologna oggi. Fa caldo e splendono ancora le luci basse del tramonto sulla città quando le prime note de Il Suono Della Domenica si diffondono nello stadio Dall'Ara propagandosi in simultanea nell'etere della diretta tv. Sono le 21:20. Le prime parole pronunciate dietro le quinte da Fabrizio Frizzi, presentatore ufficiale della serata trasmessa su Rai 1 per la regia di Sergio Colabona con la scenografia di Marco Calzavara, ricordano come "siamo gente abituata a combattere da sempre. Con la natura, la fabbrica, con la nebbia. Abbiamo un carattere sanguigno e terragneo per questo sapremo risorgere anche da questa catastrofe." Un ritratto fiero dello spirito della gente d'Emilia che si materializza all'istante nel volto inconfondibile di Zucchero Fornaciari, primo protagonista di Emilia Live, il concertone di questa fine giugno 2012 fortemente voluto da Beppe Carletti dei Nomadi, e capace di incantare con le note di uno fra i brani migliori della sua ultima produzione. Sono i controcori preregistrati dello stesso Sugar la nota stonata di questa apertura, ma il pubblico pare giustamente non prestare particolare attenzione a questo dettaglio anche perché, di lì a poco, sono le scatenate note di X Colpa Di Chi a irrompere sulla scena, scaldando i 40.000 accorsi allo stadio di Bologna. L'arrangiamento sempre trascinante del brano amplifica la carica di energia e sensualità padana sottolineate dalla sezione fiati. Chiusura con il solo di Mario Schilirò e le rullate di Adriano Molinari. "Grazie mille! Ciao Bologna: che Dio vi benedica! God Bless you all! Sempre!" Adelmo cede il palco al prossimo artista con un invito consolatorio e speranzoso insieme: "...don't cry Emilia, don't cry!"

Tra i nomi più attesi della serata,
Francesco Guccini si presenta on stage. Emozioni? "Provo a non averne. Vediamo se riusciamo. (...) Speriamo di accontentare tutti." E sull'arpeggio classico di Juan "Flaco" Biondini prende forma il malinconico racconto de Il Vecchio E Il Bambino. Il Maestrone, ringraziati e congedati parte dei suoi musicisti abituali, viene raggiunto da Caterina Caselli, tornata su di un palco dopo addirittura quarantadue anni, per un duetto che sulla carta promette scintille. La scelta dei due artisti è ricaduta infatti su Per Fare Un Uomo, esemplare ballata sulla vita scritta dal cantautore di Pavana nel lontano 1967, portata poi al successo dai Nomadi di Augusto Daolio ed interpretata pure dall'ex casco d'oro della canzone italiana in quegli stessi anni. Questa sera la quadratura del cerchio viene impreziosita dall'attesa e rinnovata collaborazione, almeno in sede live, tra Guccini e l'amico Carletti che, seduto al pianoforte, porta con sé il violinista Sergio Reggioli. Al basso c'è Pier Mingotti; all'acustica Flaco Biondini.

L'insolito sestetto dura lo spazio di una canzone; la Caselli, ancora in evidente fase di rodaggio, si avventura, sbarazzina ed emozionata come una debuttante, in una rilettura per pianoforte e violino della classica
Insieme A Te Non Ci Sto Più raccogliendo gli applausi di tutti. Spetta a Guccini, richiamato sul palco da Frizzi per i saluti, presentare Ligabue. Abituato da tempo alla dimensione stadio, il rocker di Correggio si propone in solitaria, sicuro e a suo agio, armato semplicemente di una Gibson SJ acustica, per Il Giorno Di Dolore Che Uno Ha e Il Meglio Deve Ancora Venire. Lo stadio canta con una sola voce. Carletti torna sotto i riflettori per raccontare brevemente le tre settimane nelle quali la macchina organizzativa s'è mossa e ha permesso la realizzazione del concerto di questa sera. Significativo il fatto che a settembre (sabato 22 per l'esattezza) spetterà proprio a Ligabue fare gli onori di casa, questa volta nella "sua" Campovolo, per un seconda kermesse canora in favore dei terremotati dell'Emilia. Altra sorpresa: Raffaella Carrà!

Bolognese DOCG, la Raffa nazionale si rivolge risoluta ai potenti dell'Italia ("Voi dovete per favore, per favore, alleviare questa burocrazia tremenda nei confronti dell'Emilia e dovete mettere in atto subito, vi prego, subito, tutti i piani d'azione che avete pensato") prima di lanciarsi nella scatenata Rumore. Dopo aver ricordato le recenti visite sui luoghi del disastro del Presidente della Repubblica Napolitano e del Dalai Lama, oltre a quella imminente di Papa Benedetto XVI, Frizzi lascia spazio ai Nomadi, band promotrice di Emilia: Live. Per molti telespettatori Cristiano Turato è ancora, a quattro mesi dal suo debutto, il volto e la voce nuova, da ascoltare e con la quale prendere confidenza. La scelta di Carletti e soci (affiancati dalle coriste Cristina Montanari e Monica Magnani) di affidarsi a Io Voglio Vivere e all'immancabile Io Vagabondo, ennesimo sing along della serata, confermano le buone impressioni avute sulla tenuta del cantante patavino, sempre grintoso e sempre più a proprio agio sul palco.

Daniele Bergonzoni, per una volta più affabulatore che surreale, riversa una funambolica pioggia di parole nella sua lettera-monologo rivolta alla Terra con l'augurio conclusivo di una nuova alba perché "il buongiorno si vede dal mattone. Costruiamoci!".
E mentre Frizzi ricorda a scanso di equivoci che tutti gli artisti coinvolti questa sera si stanno esibendo senza ricevere compenso, ecco prepararsi gli Stadio. In formazione allargata a ben sette elementi, la band emiliana attacca con Sorprendimi, forse non uno dei brani maggiormente rappresentativi pescato dal loro vasto repertorio, ma dall'alto coinvolgimento emotivo sulla platea di questa sera che infatti risponde compatta agli inviti di Gaetano Curreri ad aprire le ali. Per l'inno Chiedi Chi Erano I Beatles, che sfumerà sul finale in Hey Jude, gli Stadio vengono raggiunti pure da Gianni Morandi, reduce da un leggero infortunio al costato che inizialmente ne aveva messo in dubbio la presenza, ma perfettamente ristabilitosi per omaggiare l'Emilia e un caro amico comune.

Sui maxischermi allestiti ai lati del palco compare infatti l'immagine di Lucio Dalla, compagno fraterno di Morandi e molto più che un mentore per la formazione di Curreri ai tempi dei loro esordi per l'affermazione nel panorama della musica che conta. Piazza Grande è il giusto atto di riconoscenza nei suoi confronti. Morandi non si trattiene poi di intonare acappella una strofa di C'era Un Ragazzo Che Come Me Amava I Beatles E I Rolling Stones seguito ça va sans dire da curve, tribune e distinti del Dall'Ara. Una menzione all'asta pro terremotati istituita dal team Ferrari che ha fruttato 1.800.000 euro e breve collegamento con Cracovia da Casa Italia, ritiro della Nazionale Italiana di calcio impegnata nell'Europeo di Polonia e Ucraina. Alle 22:45 è il turno di Filippo Neviani da Sassuolo, in arte Nek, che al basso presenta la doppietta Lascia Che Io Sia (Daniele Ronda osserva da casa) e E Da Qui (Alex Baroni sorride dal Cielo) con Chicco Gussoni alla chitarra solista e leader della backing band che lo accompagna.

Inaspettato l'intervento parlato del bolognese Alberto Tomba, forse eccessivamente euforico, e del castelnovese Giuliano Razzoli. A 60' dalla mezzanotte spetta a Samuele Bersani comparire con i suoi musicisti, prima raccolto nella sempre strepitosa Giudizi Universali, fin qui il momento più intenso della serata, poi intento a raccontare la commozione dei colleghi dietro alle quinte e infine, con un energico arrangiamento rock, pronto a chiudere il suo quarto d'ora di intervento con la ritmata Chicco E Spillo, dedicata oggi più che mai al suo scopritore, al suo maestro Lucio Dalla che permise anche a lui di intraprendere il mestiere di cantautore ormai vent'anni orsono. Sul palco è il momento di Vasco Errani e Beppe Carletti. Qualche fischio per la verità all'indirizzo del Presidente della giunta regionale dell'Emilia-Romagna, presto dimenticato grazie anche agli applausi rivolti allo stesso Commissario speciale per la ricostruzione e al leader dei Nomadi al momento della comunicazione dell'incasso della serata: 1.097.190 euro per un totale di 36.573 paganti.

Un parziale risultato arriva pure dalle donazioni fatte via
sms al numero 45500: 750.000 euro. Con Un Giorno Migliore spetta a Paolo Belli e alla sua Big Band dare un tocco di swing al proseguimento della serata. L'ex cantante de I Ladri Di Biciclette, cittadino di Carpi, di recente in visita alle tendopoli, ricorda sì il danno materiale provocato dal terremoto, ma soprattutto quello psicologico provocato dalle oltre 1500 scosse che hanno fatto tremare la sua terra al confine tra Lombardia ed Emilia Romagna nell'ultimo mese e mezzo.
Supportato da cinque ragazzi appassionati di musica e finiti nelle scorse settimane tra le decine di migliaia di sfollati, Belli affida all'R&B inedito, ma di stampo jannacciano, intitolato Noi Cantiamo Ancora (Com'è... Com'è) regalare nuovi brividi, questa volta positivi, ai carneadi Sara, Tiziana, Yoel, Fabio e Samantha. Sulle note di Gocce Di Memoria, tocca a Fabrizio Frizzi dare il suo contributo con una lettura scritta di proprio pugno da Michele Serra. Nuove emozioni in musica con Luca Carboni.

E se la preparazione del suo set risulta più lunga del previsto, torna tuttavia utile per mandare un saluto alla sorella di Big Luciano Gabriella, presente in tribuna con regolare biglietto, a testimoniare la vicinanza della famiglia Pavarotti. Silvia Lo Sai e Mi Ami Davvero in versione unplugged, ma accorciate rispetto alle versioni in studio, sono ottime scelte, ma sulla seconda Carboni pare leggermente in debito di ossigeno. Un terzo brano come Mare, Mare conferma il calo di voce dell'artista e le sue inattese difficoltà. È comunque sulle note dei suoi successi che viene toccata quota 1.000.000 di euro con gli sms da casa. Sulle transenne delle macerie della torre di Finale Emilia, simbolo del disastro, una pia mano ha voluto affiggere un messaggio. "Grazie torre che hai sfiorato le nostre case. Certo, non sei riuscita ad evitare alcune macchine, ma non ci hai fatto del male. Sei stata con noi per anni, ci hai fatto sentire ogni ora i tuoi rintocchi; alla notte alcuni di noi ti hanno detto anche brutte cose. Ma non erano rivolte a te, bensì alla campana che ora rimpiangiamo.

Ti chiediamo ora, ancora una volta, un favore grossissimo: lasciaci passare e lasciaci lavorare, e appena saremo tutti ripartiti e ritornati nelle nostre case faremo di tutto per rimetterti in piedi più forte e più bella di prima. Arrivederci torre. I tuoi vicini.
" Urla femminili annunciano Cesare Cremonini. Da solo, al pianoforte, l'ormai maturo cantautore bolognese brilla di luce propria nella versione stripped down di Mondo. Se il pensiero corre all'Elton John dei primi stratosferici successi, il nuovo tributo a Dalla ne conferma le potenzialità, affidando a L'Anno Che Verrà il duetto con l'applauditissima Laura Pausini, dark lady e terza regina della serata dopo la Caselli e la Carrà. Non un secondo brano per l'interprete di Solarolo, ma spazio ad un prezioso contributo filmato riguardante la chiesa di Mirabello. Ancora musica dopo una citazione di Edmondo Berselli: l'anima blues e soul di un grintoso Andrea Mingardi, classe 1940 e a capo di una band di ben dieci elementi, esce con tutto il suo entusiasmo e la sua passione dalle note di Con Un Amico Vicino, With A Little Help From My Friends e la storica È La Musica.

Torna Carletti per un abbraccio ideale esteso a tutti quanti si trovano al Dall'Ara di Bologna questa sera e verso coloro i quali seguono la diretta alla tv su Rai 1: una prova di affetto e amore che ha portato al momento con i soli sms la ragguardevole cifra di 1.258.000 euro. Ora, al centro del palco, trova spazio, anche lui proveniente da Correggio, il flautista classico Andrea Griminelli che accompagnato dal pianista Matt Herskowitz esegue un medley capace di unire l'Ave Maria di Joseph Bonnet a quella di Franz Schubert. Sono da poco passate le 00:30 quando assistiamo alla reunion one-night-only fra Modena City Ramblers e Cisco per due estratti provenienti dall'ultimo album in studio composto insieme quasi dieci anni fa: Viva La Vida e I Cento Passi vedono Stefano Bellotti e Davide Morandi spartirsi equamente le parole infuocate del combat folk militante della band mentre la band si destreggia abilmente tra rock e influenze irish. Siamo in dirittura di arrivo.

Dopo i ringraziamenti di rito, accanto all'impeccabile Fabrizio Frizzi, vero erede di Pippo Baudo, ecco comparire per un'ultima volta Beppe Carletti, ancora prodigo di ringraziamenti per la generosa presenza degli astanti e per la solidarietà tributata da casa: i 2.500.000 di euro raccolti sono così destinati a finire in un fondo regionale a favore della causa. Al comitato di indirizzo composto da membri della Regione, dagli artisti stessi e dai rappresentanti delle aziende partecipanti all'evento spetterà il compito di attivarsi perché il denaro arrivi celermente a destinazione. Il gran finale spetta quasi di diritto ai Nomadi: sulle note della gucciniana Dio È Morto, affidata alla voce del bassista Massimo Vecchi, si chiude in rock la lunga kermesse voluta dagli artisti emiliani in aiuto e soccorso della propria terra. Sono le 00:50. Nel fade out televisivo si mescolano le grida del pubblico scandire "Au-gu-sto! Au-gu-sto!" e un conclusivo "Sempre...Nomadi!". Missione compiuta. Prossimo appuntamento sabato 22 settembre, Campovolo.


Andrea Barbaglia '12

le immagini pubblicate sono tratte dalla diretta di RAI1

sabato 23 giugno 2012

21-06-2012
- LUCA MILANI live @ SpazioMusica -
Pavia (PV)

Corre l'anno 1986. A Pavia, in via Faruffini, al numero 5, Bruno Morani e sua moglie Daniela Bonanni inaugurano a pochi passi in linea d'aria dal ponte coperto un locale che vuole essere prima di tutto centro di incontro e di scambio culturale per i giovani, universitari e non, che ogni anno popolano il capoluogo lombardo sorto sulle sponde del Ticino, sede universitaria tra le più antiche d'Italia. Per veicolare questa finalità la coppia, conosciutasi una decina di anni prima a Trasaghis nei gruppi di soccorso per il terremoto in Friuli, si affida a un mezzo che da sempre è in grado di aggregare e unire gente di ogni età, razza, colore, censo e religione. La Musica diventa il collante e il cuore pulsante di un'attività frenetica, ma sempre a misura d'uomo, che non conosce soste neanche nei momenti più dolorosi come la scomparsa prematura dello stesso Bruno avvenuta nel 2002. Così, volendo parafrasare il grande Augusto Daolio, anche in questa occasione l'albero, cadendo, ha saputo spargere i suoi semi e nel corso del penultimo weekend di giugno, dopo aver celebrato alla grande negli spazi del castello visconteo il venticinquesimo del locale trecentosessantacinque giorni prima, ecco festeggiare nel cortile antistante SpazioMusica un nuovo compleanno, nel solo modo confacente alla tradizione del locale; dunque, a suon di musica. Scegliamo di presenziare alla sera dell'inaugurazione della quattro giorni organizzata dal club pavese per tornare ad ascoltare un musicista precedentemente visto sempre su questo stesso palco in occasione di un clamoroso quanto annunciato sold out del locale, quello realizzato per mano di Dente nell'inverno scorso, in supporto al suo ultimo lavoro.

Ad aprire la danze della serata ci aveva pensato infatti l'ex cantante dei File, al secolo Luca Milani che nella sua miscela di folk acustico e Americana era stato in grado di offrire ai più attenti una prestazione di buona fattura, capace di non sfigurare di fronte all'atteso headliner. Da allora Milani ha riformato per qualche data estemporanea i File, ha proseguito, da attento ascoltatore qual è, a captare onde buone provenienti da Oltreoceano e ha continuato nella stesura di un nuovo album solista atteso nei prossimi mesi. La data odierna a SpazioMusica è una tappa imprescindibile per sostenere la causa del locale e per promozionare all'interno della manifestazione il rilascio di una compilation dedicata a Michael Jackson, promossa
dagli affiliati del Downtown Studio, alla quale lo stesso musicista milanese ha preso parte. C'è già una buona affluenza di pubblico all'esterno del locale quando dal palco interno scendono gli Horizon Line. Milani è al bancone in attesa del suo set. La cappa di caldo umido che si respira tra le mura è solo in parte mitigata dai tre ventilatori sistemati tatticamente nella sala principale dallo staff del locale per ovviare al problema; di certo una collocazione del festival presso i non lontani Giardini Malaspina, come in origine si era pianificato, avrebbe favorito una location al tempo stesso prestigiosa, non meno funzionale, ma dalle indubbie "migliorie climatiche". Tant'è: messesi di mezzo le istituzioni ("dopo aver promesso mari e monti in campagna elettorale" - fanno sapere da SpazioMusica - "hanno incredibilmente ancora una volta deluso le aspettative dei loro cittadini, elettori e non, decidendo di destinare l’uso dei Giardini ad altro") tutto è andato aramengo.

Ormai Luca Milani è già on stage e, accompagnato come sempre da chitarra acustica e armonica, lascia fluire le note della solitaria
Bandit di fronte a uno sparuto gruppetto di ascoltatori. Che tuttavia cresce man mano che l'esibizione avanza e nonostante il caldo sempre più opprimente in sala. Già sulla successiva Scars And Tattoos, ritratto autobiografico scarno e intimista proveniente dall'ep omonimo del 2010, i posti a sedere sono pressoché completi e qualcuno canticchia accanto a noi mentre Milani, visibilmente accaldato sotto il suo panama d'ordinanza, scruta attentamente il pubblico tra una strofa e l'altra, ondeggiando a tempo intorno al microfono, sempre più calato nella parte di acuto folksinger padano. La barricadera cover di I Fought The Law, oltre a rivelare il mai sopito amore per un certo punk di qualità, è il diritto neanche tanto velato di critica esercitato da Milani che intelligentemente torna da par suo sulla questione dei permessi non concessi dall'amministrazione provinciale per l'uso di un ambiente un po' più estivo in occasione del Festival. La metamorfosi acustica del classico dei Clash, che raccoglie ampi consensi, prelude al primo (e unico) singolo tratto da SIN TRAIN, l'esordio su lunga distanza uscito l'anno scorso per Black Nutria e colpevolmente passato un poco in sordina anche fra gli amanti del genere.

Old August Sun con il suo carico di disillusioni e malinconia è springsteeniana metafora descrittiva incentrata sulla perdita dell'innocenza, tra ricordi di passati amori e promesse fatte con convinzione e testardaggine un giorno di tanto tempo fa che ora, nell'alternanza delle stagioni della vita, paiono solo sciocche e irrealizzabili. Tocca alla rivisitazione unplugged di The Girl Is Mine, al momento ultima registrazione in studio rilasciata dal Nostro sul cd tributo a Michael Jackson
WANNA BE STARTIN' SOMETHIN', mantenere alta l'attenzione; peccato per qualche stonatura, ma l'umidità è implacabile e anche i più preparati possono risentire delle non perfette condizioni climatiche in cui ci si trova a performare questa sera. Quasi al termine dell'esibizione ecco un'altra sorpresa. È un inedito tratto dalle session del futuro album in preparazione. Nell'attesa che venga sciolto il dubbio se intitolarlo L.F.R. oppure Lost ciò che ascoltiamo è un aspro rock'roll assai ritmato e incalzante, con qualche influenza post grunge che rimanda a quegli stessi File coi quali Milani si fece conoscere negli anni passati. Ovviamente, in questo caso, de-pluggati. Tra i chiaroscuri della sua voce, indolente e gutturale, emerge infine una figura di donna inquieta e angosciata. La chiusura spetta infatti a Mandy, con i suoi ricordi e la sua storia, con il rimpianto e le sue preghiere per quell'amore ormai svanito, viscerale e unico. Sono gli applausi a indicarci di essere arrivati al termine dell'esibizione. Raro esempio di storyteller italiano dalla grande comunicativa lirica attinta principalmente dalla Beat Generation, Luca Milani si muove con disinvoltura tra ribellione e romanticismo on the road, polverosi frammenti e battiti di vita. Vissuti o inventati poco importa. La magia vive anche di questi equivoci.

Andrea Barbaglia '12

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mercoledì 6 giugno 2012

25 Giugno 2012 
live @ stadio Dall'Ara,
Bologna (BO)
- EMILIA: LIVE -
concerto per l'Emilia

LIGABUE, ZUCCHERO, LAURA PAUSINI, FRANCESCO GUCCINI, CATERINA CASELLI, GIANNI MORANDI, CESARE CREMONINI, SAMUELE BERSANI, LUCA CARBONI, NEK, PAOLO BELLI, MODENA CITY RAMBLERS con CISCO, NOMADI, STADIO, ANDREA MINGARDI, ANDREA GRIMINELLI

Da Emiliani per gli Emiliani, musica e solidarietà a favore delle popolazioni colpite dal terremoto





L’idea nasce dal cuore di tanti operatori dello spettacolo, prima di tutti Beppe Carletti leader della band Nomadi, che dopo il sisma del 20 maggio ha contattato gli artisti amici emiliani. Si è messo in moto un tam tam di telefonate e di passaparola che hanno portano nel giro di poche ore a costituire un cast prestigioso con le voci migliori del panorama musicale italiano. Ogni artista parteciperà a titolo gratuito senza percepire nessuna forma di compenso né rimborso.

Parallelamente, gli associati emiliani di Assomusica (l'associazione degli organizzatori e dei produttori di spettacoli di musica dal vivo) si sono mobilitati per organizzare l’evento mettendo a disposizione gratuitamente la loro opera, le loro conoscenze, le strutture ed il personale.

La Regione Emilia Romagna, attraverso il consigliere promotore dell’iniziativa Marco Barbieri, è da subito in prima linea per ottimizzare e per coordinare i vari settori dell’organizzazione.

La scelta del luogo è obbligata: Bologna, capoluogo della regione. Per prestigio, centralità e capienza, tutti si pensa allo Stadio Dall’Ara. Il Presidente Albano Guaraldi: “Il Bologna Football Club 1909 è lieto ed orgoglioso di mettere a disposizione di questo concerto di solidarietà lo Stadio Dall’Ara e i rapporti con i nostri sponsor, al fine di raccogliere la più alta cifra possibile da dedicare interamente alle terre e ai cittadini colpiti dal sisma”.

Radio Bruno, l’emittente più ascoltata in regione, appena apprende dell’iniziativa si mette a disposizione per sostenere la campagna di comunicazione, diffondendo tramite i suoi canali il messaggio di solidarietà. Nei giorni successivi ai terremoti del 20 e 29 maggio Radio Bruno ha effettuato dirette no stop di intere giornate dando spazio agli ascoltatori colpiti dal sisma, informandoli in tempo reale sulle situazioni di criticità e sulla necessità di aiuto, mettendoli in contatto con chi si trovava nella possibilità di fornire sostegno. L’apporto fondamentale di Radio Bruno, emittente della regione vicina ai terremotati, non pregiudica la partecipazione di altre emittenti regionali che vorranno condividere l’iniziativa ed i messaggi promozionali.

“Concerto per l’Emilia" è un collettivo di Emiliani, formato da artisti, agenzie ed enti, che si stringono al cuore dell’Emilia più colpita e danneggiata per farla rialzare e ripartire quanto prima. Artisti e personale tecnico specializzato non percepiranno alcun compenso né rimborso. Gli allestimenti saranno importanti, in sintonia con il grande evento e con la caratura degli artisti che vi prenderanno parte.

I costi di produzione saranno ridotti al minimo, grazie all’apporto gratuito di persone, strutture e servizi. L’estrema riduzione dei costi di produzione consentirà di devolvere l’intero incasso della biglietteria – eventualmente dedotti gli oneri della Siae – in un fondo della Regione, per la destinazione integrale alle finalità di solidarietà e ricostruzione. Sarà fondamentale il ruolo delle aziende del territorio e non per far fronte a costi di produzione che si dovranno sostenere per realizzare l’evento, affinché nulla venga sottratto dalla vendita dei biglietti (ad eccezione degli oneri Siae). L’Emilia ha un grande tessuto produttivo di imprese di piccole medie e grandi dimensioni, “Concerto per l’Emilia” costituisce per loro e per tutte le aziende italiane la possibilità di compiere un atto concreto di solidarietà per le persone colpite dal sisma ma anche per le realtà produttive danneggiate, partecipando al concerto con una donazione , con una fornitura di servizi, prodotti, acquisto di biglietti e qualsiasi altra forma di collaborazione. Joydis a titolo totalmente gratuito ha l’incarico di agevolare e coordinare le aziende che lo vorranno.

Joydis Via F. Dotti 14/A Bologna Tel 051 6142568. Altresì, per ogni liberalità, singoli e privati potranno contattare Assomusica Via di Villa Patrizi 10 Roma Tel 06 88473374

Anche TicketOne S.p.A. sostiene l’iniziativa a favore della popolazione emiliana colpita dal terremoto rinunciando al proprio corrispettivo per l'attività di prevendita su tutti i propri canali di vendita: Internet, Call Center e Punti Vendita.

domenica 3 giugno 2012

DAPARTE IN FOLK

DAPARTE IN FOLK
Daniele Ronda & Folklub
- JM Production - 2011

C'è aria di festa in casa Ronda. Una grande festa comunitaria, popolare, aperta a tutti, in cui ognuno porta il suo contributo per far sì che non manchino mai il buonumore e la speranza anche nei momenti meno solari della vita, alla luce di quella saggezza contadina delle origini verso cui il disco tende. Il folk della Bassa piacentina, tra tigelle, gnocco fritto e fiaschetti di Gutturnio, ha il volto del giovane Daniele Ronda, ragazzone dal carattere buono, prestato in passato al songwriting altrui e ora riconvertito alle tradizioni rassicuranti della sua terra. Un richiamo che non poteva restare inascoltato, ammaliante e fascinoso come le donne della sua provincia, accogliente e confortante come i prodotti del suo territorio. Eppure la genesi di DAPARTE IN FOLK risale ad almeno un paio di anni prima questa pubblicazione, quando l'uscita di un mini cd quasi omonimo, ma dal taglio pop-rock cercava di trovare una sua collocazione all'interno del panorama musicale italiano. Tentativo non andato particolarmente a buon fine in termine di numeri, ma assai utile per raggiungere la dimensione folk di oggi. Ronda, probabilmente anche ben consigliato, cambia veste alle sue canzoni, rinnova il look e, cedendo alle avances delle ruspanti origini di casa sua, si ritaglia uno spazio nel cantautorato folk. L'edulcorato autore di Nek che compariva di bianco vestito sulla copertina del mini DAPARTE dà un taglio deciso al passato, trova nuovi mentori musicali, si pone sulla scia di sonorità più sanguigne, andando a nobilitare il dialetto come lingua per alcune liriche. Ben più di un nuovo inizio, dunque; piuttosto una nuova direzione, percorsa avvalendosi di nuovi collaboratori più in sintonia con l'attuale proposta. Dopo essere stato supportato infatti nel passato anche in sede live dalla sezione ritmica degli Sharks (Fabrizio Palermo-Andrea Gè) e con il contributo di Tiziano Giampieri alla chitarra (in ultima analisi ¾ degli attuali Queenmania), è oggi il turno di una vera e propria banda, allargata fino a sette elementi, con Sandro Allario alla fisa e Carlo Raviola al basso punti fermi del nuovo ensemble. Un saggio del nuovo corso arriva fin dalle prime note di La Nev E 'L Sul o, se preferite, La Neve E Il Sole, caratterizzata da slide e mandolino ad opera di Cristian Rocco. In realtà dalla precedente esperienza musicale di Daniele il Folklub recupera ben quattro delle cinque canzoni presenti sull'ep di cui sopra, prima fra tutte Lo So, Sei Tu, scritta in collaborazione con il paroliere Antonello De Sanctis, ora ribattezzata Figli Di Chernobyl e rivisitata con il prestigioso contributo vocale di Danilo Sacco in favore dell'associazione Soleterre. Ora credo, 'M L'Ävan Ditt e L'Equilibrio (Ninna Nanna Per Nicole) sono gli altri episodi del passato rivisitati in chiave folk, abito musicale in grado di accentuare di ciascuna ora la determinazione, ora la malinconia, ora la disillusione. Qualità queste che caratterizzano pure le altre composizioni del cd, spaziando dall'irrequietezza fedifraga di Cara, passando per i ritmi in levare di Polvere E Sabbia, fino allo spleen notturno de Il Vento, straordinario gioiello posto quasi in chiusura di album e che potrebbe tranquillamente reggersi solo su chitarra e voce. A far di nuovo danzare gli invitati ci pensa la festaiola Cenerentola, non a caso scelta come singolo apripista, mentre Davide Van De Sfroos è l'ospite perfetto in I Tre Corsari, riflessione sul tempo che passa fatta all'ombra del Duomo. Quarantacinque minuti che corrono veloci per tornare dopo tanto anonimo girovagare a casa, alla casa di un tempo. E non da figliol prodigo. Perché il cuore non è al centro, ma sta DAPARTE.

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