venerdì 11 febbraio 2011

TORNO A CASA A PIEDI
Cristina Donà
- Emi - 2011

Niente da fare: anche questa volta Sanremo è off limits per la nostra Cristina il cui ultimo cd, atteso già nel corso del 2010, veniva posticipato dalla casa discografica a inizio anno forse proprio per tentare l'esposizione mediatica festivaliera, aumentando così il tasso di qualità della manifestazione. Sì perché anche TORNO A CASA A PIEDI è un altro bersaglio centrato nella già nutrita discografia dell'artista lombarda. Cambiano produzioni e atmosfere, ma Cristina rimane sempre un caposaldo per la Musica. Molti si sono affrettati a parlare di solarità e spensieratezza. Vero è che i fiati, mai così tanto presenti in passato come in questa occasione, danno quel tocco di leggerezza che non guasta e a cui la produzione di Saverio Lanza, chitarra e basso in tutti i pezzi qui raccolti, ha giustamente strizzato occhio ed orecchio, eppure i testi sono sempre irrimediabilmente profondi e densi di significati, a loro modo addirittura politici. Non politicizzati, sia ben chiaro. Il singolo Miracoli pone trionfalmente l'accento su una rivoluzione che pare stia per passare di casa in casa e a cui tutti dovrebbero prestare attenzione anziché starsene pigramente chiusi in se stessi, passivi e inerti. Fastidio e insofferenza affiorano in Tutti Che Sanno Cosa Dire, episodio che nell'aggressività sonora rimanda all'esordio di TREGUA e che attacca frontalmente un certo andazzo generale, scenario poi presente, e quindi stigmatizzato, sullo sfondo del quadretto di incomprensione/amore quotidiano che si svolge nell'elegante Torno A Casa A Piedi. In Un Soffio andiamo a inseguire l'Aquilone, pensiero per nulla allineato, e a cercare così la vita altrove, stanchi di posti, persone e realtà che non ci appartengono mentre le campane a festa suonano di già quasi a significare di come il peggio sia ormai passato con l'ascolto della ingarbugliata Giapponese (L'Arte Di Arrivare A Fine Mese), unico vero e proprio episodio divertito del cd. La persona amata fa quindi capolino nelle rime della raffinata Più Forte Del Fuoco e in quelle della dedica delicata di Bimbo Dal Sonno Leggero, ritmata composizione impreziosita dall'organetto di Riccardo Tesi con cui ci si lascia cullare dolcemente tra due guanciali, protetti da Un Esercito Di Alberi, altra vetta artistica dell'album già nota ai fan più accaniti e, a sua volta, sintesi perfetta delle esperienze maturate in passato con Dove Sei Tu e l'impareggiabile Universo. Del resto, Lettera A(lla) Mano, a darci la misura dell'opera nella sua complessità aveva già provveduto quella frase che dice: chi ha già provato le ortiche riconosce la seta. Bentornata.

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