martedì 5 marzo 2013

COME SE FOSSI DIO
Leon
- Treparole - 2013

Io mi ricordo di Leon. Lui non può saperlo, ma ci siamo già visti. Era una serata di metà novembre, nel 2004, in trasferta nelle sperdute terre biellesi. Suonavano gli indimenticabili Trombe di Falloppio in una formazione a cinque davvero lussureggiante davanti a pochi, pochissimi eletti in quel mai troppo rimpianto tempio della musica che fu il Babylonia. Cinque euro l'ingresso. Forse pure una consumazione inclusa. Non so, non ne ho la memoria. Quello che ricordo bene è invece il quintetto di apertura, capitanato da un giovane che, nella risicata mezz'ora concessagli, seppe catturare con i suoi compagni di band l'attenzione dei presenti grazie ad una esibizione davvero vigorosa e convincente. Io mi ricordo degli Zoo. E mi ricordo di Simone Perron. T-shirt nera, jeans e un paio di scarponcini Timberland. Un demo registrato da poco in vendita a fine concerto. Poi non seppi più nulla. Almeno fino all'altro giorno quando premendo il tasto play venni colpito dal mix di elettronica-pop cantautorale di Come Se Fossi Dio, opener dell'omonimo cd d'esordio del progetto Leon. Una smaccatamente laccata copertina "graffiata" algidamente dal grafico Nicola Napoli (ex Godless Tree) diventa così il biglietto da visita per l'ennesima ripartenza del musicista valdostano, questa volta affiancato nella stanza dei bottoni dall'eclettico Pietro Foresti. Difficile ritrovare nei suoni oggi il giovane Perron di allora. Leon ha spazzato via le chitarre pesanti e la ritmica pestona; ha recuperato tastiere e chitarre acustiche, tracciato paesaggi meno claustrofobici, ma adulterato l'innocuo pop adolescenziale diffuso ai giorni nostri e virato su liriche volutamente provocatorie. Dirette. Senza filtri. Un percorso solo in parte simile al corregionale Francesco-C, il quale all'elettrica ancora non rinuncia e si dimostra sempre capace di felici intuizioni liriche; un percorso che per Leon è in fase di costruzione, tra creatività da incanalare e ferrea determinazione nel perseguire gli obiettivi. C'è spazio per la denuncia sociale di Nel Gin (rivisitata nel remix marpione targato Nedagroove) e per il disagio mentale prima ancora che fisico legato all'anoressia di Bellissima, vetta liquida del cd; si eleva un Canto Notturno e vengono tracciate Immagini più tradizionali, seppur venate da inquietudine e sofferenza dark, mentre centinaia di Profughi muovono verso la terra promessa. Non si rinuncia (giustamente) all'alternanza bilinguistica fra italiano e francese. La familiarità con la lingua d'Oltralpe, del resto già ampiamente manifestata in LITANIES, secondo album di un'altra precedenza vita artistica di Leon, gli El Negro, affiora infatti nella universale Encore e nei solchi di una irriconoscibile Wicked Game di isaakiana memoria, qui rimaneggiata ai limiti del trip hop e ribattezzata opportunatamente Jeux Dangereux. E c'è spazio pure per il latino nella dura condanna rivolta al clero corrotto dalla pedofilia della, a tratti, pretenziosa Ego Te Absolvo. Ancora poco più di tre minuti e l'esordio è completo. Ovattata, Giorni Di Pioggia spinge sull'accelleratore e sull'entusiasmo del rock, fin qui abbastanza tenuto in disparte, unendo Garbo e Subsonica, passato e futuro. La strada è dunque tracciata. Non resta che percorrerla. ps: chissà se Simone ha ancora quel cd degli Zoo da qualche parte...
 
un link al seguente post è presente qui: http://www.facebook.com/joinleonart 

1 commento:

  1. Ho ancora il cd degli Zoo. La scorsa primavera abbiamo fatto una reunion ad Aosta e c'era il finimondo! Ricordo bene la serata con le Trombe di Falloppio in un Babilonia quasi vuoto...ma sempre un grande palco era e dunque fu una bella esperienza.
    Mi dicono da più parti che il cd degli ZOO sia introvabile e molti ragazzini farebbero follie per averlo...ora provo a cercarne qualche copia.
    Per la bella recensione e per la tua ottima memoria (cazzo ero davvero vestito così!!!), se lo trovo, te lo faccio a soli 50 euro. Trattabili.
    LEON è un tipo riconoscente non credi?
    Contattami qui e ne parliamo: comesefossidio@gmail.com

    eheheh...ciao
    LEON


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