lunedì 29 aprile 2019

UNO - Cevolani - Inghes

UNO
Cevolani - Inghes
- autoproduzione - 2019

È il ticchettio persistente di un orologio ad introdurci al primo lavoro composto, suonato, registrato, arrangiato e prodotto da Mario Inghes con la fattiva collaborazione della rediviva Valeria Cevolani. Un incontro a suo modo imprevedibile tra due anime che, verosimilmente, ad un certo punto delle proprie esistenze devono aver compreso come entro un certo limite la limpidezza della forma canzone rischiava di diventare caotica sciatteria e la melodia sciocca banalità. Muovendosi con macchine analogiche tra post punk e alternative rock, tra elettronica e dark wave, il duo apre il proprio vissuto ai dolori, ma soprattutto alle speranze della storia contemporanea avvalendosi di una proprietà di scrittura e composizione utile per correggere e sostituire quell'apparente impressione di facilità - altrove inopportunamente tanto in voga - con una elaborazione fine e ragionata, alla base di uno stile peculiare capace di aprirsi ad un possibile ascolto europeo. Se l'ambiziosa fantasia plurilinguista di Andromeda è infatti il primo vero episodio musicale dopo l'iniziale minuto di assestamento che risulterebbe senz'altro caro ai Deproducers di PLANETARIO, il pieno assorbimento delle energie di UNO si traduce nella linearità dilatata delle chitarre di Secouez Moi, nel vivido codice synthetico di Etere, capace di fondere Socrate, Kraftwerk e Talking Heads, e nell'eleganza futurista di Volevo Dirti, plasmabile materia pop, via di mezzo tra Nine Inch Nails e Deasonika coi CCCP-Fedeli alla Linea ben vivi nel cuore. Nel moto perpetuo delle sonorità liquide che si sviluppano lungo tutto l'EP nulla viene lasciato al caso: attraverso la trasformazione di ciò che è immediatamente percepito affiora il segno di un nuovo ordinamento, si delineano le categorie fondamentali della ricerca, trova compimento l'impronta originale della propria personalità.

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