martedì 30 ottobre 2012

FREE REIGN
Clinic
- Domino Records - 2012

Chi, dopo la buona accoglienza del precedente lavoro che aveva allargato la fanbase dei Clinic, si aspettava un BUBBLEGUM parte seconda rimarrà parecchio spiazzato dai ritmi ulteriormente meno frenetici di questo settimo album in studio per i geniali infermieri di Liverpool. Come del resto venne ugualmente colto di sorpresa al momento della pubblicazione del successore di DO IT!, a sua volta lontano per attitudine e sonorità dal suo più diretto predecessore VISITATIONS. E così a ritroso, via via fino agli esordi di INTERNAL WRANGLER, debut album rilasciato nell'ormai lontano 2000 dopo una manciata di promettenti ep. Eppure anche questa volta Ade, Brian, Hartley e Carl non si smentiscono. Risultano come sempre affascinatamente distinguibili dalla massa e dalla concorrenza; riconoscibili alle orecchie dei meno esperti. È "semplicemente" questione di stile. Inteso come classe e cifra qualitativa. Una forma mentis condivisa dal quartetto che consente di cambiare di continuo le carte in tavola e le regole del gioco, ma che mai compromette il risultato finale. Anticipato in primavera da Seamless Boogie Woogie BBC2 10pm (rpt), cordone ombelicale concesso rispetto all'immediato passato, FREE REIGN si rivela campione di minimalismo elettronico imbastito sulle trame sonore di tastiere e diamonica, alle quali chitarre, bassi e batterie si accodano e, nella loro immediata costruzione, si accordano. Il singolo Miss You rivela nel suo crescendo ipnotico nascoste atmosfere anni '80, sempre progressivamente misurate, che solo scavando in profondità è possibile recepire. Il lavoro di stratificazione condiviso con il nuovo produttore Daniel Lopatin è infatti certosino e meticoloso eppure risulta leggero all'ascolto, capace di accomunare l'ambient preferito da Oneohtrix Point Never alle sperimentazioni indie rock dei quattro inglesi. Le atmosfere jazzate della sospesa opener Misty tornano prepotentemente nel funk psichedelico di Cosmic Radiation, con punte di pulsante misticità primordiale. Mondi lontani e vissuti passati sono evocati dall'astratta progettualità di You, prima di scomparire nuovamente come in un buco nero nel nebuloso finale strumentale. Porto sicuro presso cui attraccare dopo questo frastagliato peregrinare è invece For The Season. Una impennata sonora caratterizza See Saw mentre King Kong è ipnosi tribale e percussiva. Con Sun And The Moon l'ossessiva ripetitività di musica e liriche tocca infine le corde emotive più primordiali dell'essere umano, disturbate tuttavia da impercettibili risonanze e interferenze. Un nuovo passo avanti verso orizzonti sconosciuti. Oltre ai più convenzionali lp e cd, per gli amanti del collezionismo più sfrenato pare interessante segnalare l'edizione limitata denominata UFO, uscita infatti nell'esclusivo formato frisbee (fosforescente, funzionante e privo di rincari rispetto a vinile e disco ottico) e fornita di un codice per il download diretto dell'album. Piacevolmente marziani in tutto e per tutto.

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