venerdì 11 ottobre 2013

IL BIANCO DEL MIGLIO VERDE

IL BIANCO DEL MIGLIO VERDE
L'Antica Fattoria dei Circuiti
- Som Non-Label - 2013

IL BIANCO DEL MIGLIO VERDE è l'album d'esordio de L'Antica Fattoria dei Circuiti, progetto solista di ambient-drone sviluppato da Samuele Palazzolo, multi-strumentista lombardo già noto agli esperti del settore per il suo passato (e presente) negli ELF, oggi deciso a far emergere dalla sua abituale tavolozza di colori sintetico-analogici tutte le sfumature del suo attuale stato di forma. Abbandonata ogni deriva di forma cantata, più nelle corde del progetto comunque sperimentale promosso in compagnia di Michele Colosio e Massimo Panella e sviluppato tra sottili melodie e accentuata psichedelia, Palazzolo abita qui un nuovo spazio, ampio e privo di confini fisici. Già Pioggia Nel Bosco, primo singolo estratto dall'album registrato in solitaria nella propria stanza sfruttando le potenzialità di un synth, un basso e un paio di chitarre, evidenzia la totale mancanza di vincoli e restrizioni, avvicinando l'ascoltatore a quello che sulla carta risulta essere una mancata colonna sonora a The Green Mile, film che nel 1999 si garantì ben quattro nomination agli Academy Awards di quell'anno rivelando al mondo intero le ottime capacità recitative di Michael Clarke Duncan, indimenticabile gigante buono, dentro e fuori il regno di celluloide, purtroppo recentemente scomparso. Chi seppe amare la versione cinematografica curata da Frank Darabont, e chi lesse avidamente l'ancora più completo plot narrativo del romanzo di Stephen King da cui il film è tratto e adattato, scoprirà nel disco del riccioluto polistrumentista atmosfere e luccicanze che si sposano perfettamente con il mood generale della storia. Sulla falsariga di quanto già viene messo in pratica con coraggio e gusto dall'Enrico Ruggeri di MUSTERI HINNA FÖLLNU STEINA, con cui Palazzolo deve essere per forza di cose in contatto, pochissime sono le sovraincisioni usate per ottenere ciò che arriva alle nostre orecchie. Non esiste del resto una formula matematica esatta che sappia ancora stabilire con precisione cosa merita di essere conservato e cosa no. È più semplicemente l'ispirazione che arriva dal silenzio, che non teme la solitudine, ma anzi la cerca e trova in lei moti creativi e suggestioni; è semplicemente la propria anima che si fa musica mentre noi ci lasciamo condurre per mano. Così l'attraversamento degli angoli più bui e oscuri della memoria nostra, di quella de Il Bianco Del Miglio Verde e di quella speculare de Il Nero Del Miglio Verde ci fa meno paura perché il ricordo del passato è vivo davanti ai nostri occhi, ma incapace di provocare angoscia reale mentre un inspiegabile senso di guarigione universale cade dall'alto. Nel luna park sospeso e sinistro gestito da Palazzolo c'è dunque un riscatto finale che rifugge le regole della vita e supera il confine della morte. È la luce fioca e pulsante verso cui tendiamo lentamente tutti, anche senza rendercene conto; è la luce sempre più forte che ci accecherà fino a farci precipitare in una spirale di condivisione e oblio. Con una sola finalità: Migliorare.
 
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