lunedì 26 gennaio 2015

SIMPLICITY: THE UNIVERSE (EXTENDED)

SIMPLICITY: THE UNIVERSE (EXTENDED)
The Panicles
- autoproduzione - 2014

Dimenticatevi le zoppicanti titubanze prodotte dall'incerto ep L'ALBA  È L'ORA MIGLIORE PER TORNARE e riportate indietro la mente al fortunato esordio del pirotecnico IN DENMARK. Recuperate anche da un punto vista prettamente lessicale le radici anglosassoni del progetto i rinnovati The Panicles tornano a fissare su disco quello che da sempre sanno fare meglio: suonare un rock di impatto che affonda le proprie radici in terra d'Albione quando gli allora scapestrati Rolling Stones mischiavano con intuito e buon gusto blues e psichedelia, rock'n'roll e rhythm'n'blues, assurgendo presto al ruolo di variante sporca e cattiva degli antagonisti Beatles. Omaggiando un periodo così ricco di spunti e creatività, senza disprezzare tutto ciò che da allora il Regno Unito è stato in grado di dare alla musica, il trio capitanato da Mik Stefanuto si presenta ai vecchi fan con un cd nuovamente di alto livello con lo scopo di continuare il viaggio e conquistarne di nuovi. Quando le prime delicate note di Simplicity cedono ben presto il passo ad un intenso pezzo in crescendo, è chiaro che il gioco è fatto. Il sound è tornato fluido e dinamico, scarno, ma mai eccessivamente garage; con parsimonia, qualche concessione alle migliorie che la tecnologia ha saputo compiere nel campo dell'elettronica in questi ultimi anni ha sì ammorbidito gli spigoli più duri, ma sempre in favore della forma canzone. Che guarda più che mai agli U2 (Feeling High, Revolution, la versione acustica di I Fall) senza perder di vista il lavoro composto e prodotto da Travis, Ocean Colour Scene e Keane. Un bouquet di suoni che l'autoproduzione una volta ancora lascia libero di diffondersi nell'etere, mescolando comunque esigenze commerciali a input personali che sono tributo ai maestri di una vita e come tali essenziali per strutturare un percorso altrimenti povero di contenuti. Soprattutto l'abbandono della lingua italiana ha evitato certi scivoloni che una scrittura ancora in divenire non perdona. Il fatto di vivere a Pordenone e quindi in un territorio che potremmo definire di confine ha senza dubbio favorito questa scelta naturale e indicato nuovamente la via maestra da seguire in attesa magari di sciacquare i panni in Arno per un prossimo futuro. Ora è tempo di inserire il jack nell'amplificatore e suonare il più possibile su tutti quei palchi che sapranno credere in un progetto artistico nato quasi per scherzo, ma che potrebbe rivelarsi ben più concreto di quello che è dato pensare. Essenziale sarà la sua messa a fuoco. Concreta, significativa, dettata da necessità. Qualsiasi intuizione o temporaneo colpo di fortuna infatti non garantisce né durata nel tempo né un ritorno sistematico di qualsivoglia natura; già una presa di coscienza a riguardo è un buon punto di partenza, ma comprendere se una applicazione metodica e adulta indirizzata al proprio svago cammini con le proprie gambe è il salto di qualità che ogni musicista dovrebbe innanzitutto tenere a mente per comprendere quanto la musica possa essere tangibile ragione di vita o semplice, magari anche proficuo, passatempo. Sogni di rock'n'roll, siete voi la causa di tutto.

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