venerdì 11 novembre 2011

PICKIN' UP THE PIECES
Fitz And The Tantrums
- Dangerbird Records - 2010

Una voce maschile che risponde al nome di Michael Fitzpatrick; quella femminile che  nobilita ulteriormente i lineamenti affascinanti dell'effervescente Noelle Scaggs. Un sassofonista old school come James King e il gioco è fatto. Non per sminuire la sezione ritmica, affidata al basso di Ethan Philips e alla batteria del giovane session man John Wicks, o le tastiere di Jeremy Ruzumna, tutt'altro!? Anche perché saranno proprio loro a fare la differenza. Ma andiamo per gradi, visto che ciò che infatti resta impresso al primo ascolto dell'accattivante singolo MoneyGrabber è proprio la mescolanza delle due voci, quella più impostata e pop di Fitzpatrick e quella potente e soul della Scaggs (ricordate Let's Get It Started dei Black Eyed Peas? Guardate chi c'era nei cori), supportate dai ricami dei fiati, mai invadenti, ma di certo determinanti per garantire quel quid ad un brano omaggiante nel break centrale gli Chic di Le Freak. Certo, ci sono tante formazioni in circolazione che si occupano di soul, R&B e Motown, con due voci e i fiati comunque ben in evidenza; dunque, perché preferire il combo californiano agli altri? Perché, mentre intanto scorrono piacevolmente episodi come la critica politica di Dear Mr. President (qui Michael pare Mick Jagger), la psichedelica News 4 U e l'ariosa Pickin' Up The Pieces, ci accorgiamo di come non si faccia mai ricorso in ultima analisi alla chitarra e anzi, siano proprio il basso e la batteria a battere sul tempo, liberando le tastiere di Ruzumna a ruolo di protagoniste assolute, fornendo ritmo e smalto anche a due episodi rilassati come la sognante Tighter e la funkeggiante prova di Rich Girls. E ancora: Don't Gotta Work It Out, Winds Of Change e L.O.V. sono l'ennesima prova concreta di come pur senza inventarsi nulla di apparentemente nuovo, si possa dire la propria, offrendo un personale punto di vista e nuova linfa vitale ad un genere di per sé immortale. Una sfida vinta? Una prima battaglia non persa, piuttosto. È come sempre sulla lunga distanza infatti che si devono vedere i risultati. Certamente, incoraggia sapere che anche una band internazionalmente nota, e musicalmente differente, come i Maroon 5, nella figura del cantante Adam Levine, abbia scelto i Fitz And The Tantrums in qualità di opening band del proprio tour; così come pare altrettanto significativo che da qui a fine anno le date continuino a non mancare al sestetto, anche nel ruolo di headliner. E chissà mai che qualche mente lungimirante non decida di regalarceli pure qui in Italia, anche solo per un mini tour, lasciandoci la libertà di farsi e farci contagiare dall'uptempo di Breakin' The Chains Of Love o, più semplicemente, vedendo nel riuscito binomio Fitzpatrick-Scaggs la reincarnazione moderna di Ike & Tina.

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