martedì 14 febbraio 2012

SANREMO 2012
-TONY PAGLIUCA SCRIVE AD ADRIANO CELENTANO-

Caro Adriano,

Io sono Tony Pagliuca ex componente delle Orme, dal 1° Gennaio mi è stato tolto il Fondo solidarietà dei soci SIAE, un mensile di 615 euro; era il mio unico sostegno economico sicuro e non so come andrò avanti con moglie insegnante precaria e due figli che studiano, mutuo prima casa, ecc.

Ma ora non protesto perché mi sento ancora libero e al fianco di tutti coloro che cercano un posto di lavoro onesto e perché ho fiducia nel futuro e confido nell'operato del presidente del consiglio Mario Monti che mi sembra una persona per bene.

Ho pagato ancora a malincuore il canone Rai e mi permetto di dirti che se quest'anno vai a Sanremo cerca di rimanere nel tuo campo, quello che ti ha dato il successo e cioé il canto, canta le tue belle canzoni partecipando magari anche tu alla gara. E se invece sentirai il prorompente bisogno di monologare allora raccontala giusta.

Racconta che la cultura deve tornare a circolare libera nei suoi spazi e non deve essere mai più in mano alla casta della canzone.

Racconta che ciò che si sente in radio e si vede in tv non è il meglio di ciò che la nostra bella Italia produce. Perché gran parte delle programmazioni sono al soldo delle case discografiche e dei grandi management S.p.a.

Racconta che nel nostro paese ci sono tanti giovani talenti che non trovano mai spazio e se lo trovano sono spremuti e gettati come limoni.

Racconta, se permetti, che il sottoscritto pur avendo scritto delle pagine di musica rock progressive riconosciute in tutto il mondo, per partecipare in gara a Sanremo con il suo gruppo ha dovuto pagare 50 milioni di lire per “ il parrucchiere” mentre tanti altri concorrenti privilegiati non solo non hanno pagato niente, ma sono stati loro pagati fior di quattrini per la loro prestazione.

Racconta che tanti altri musicisti come il sottoscritto hanno cercato, rinunciando a facili guadagni, di elevarsi all'altezze dei grandi della musica producendo, in proprio, lavori di pregio che non si sentiranno in Rai e non si vedranno in TV a causa dei conduttori corrotti e se le loro opere non saranno conosciute non potranno di conseguenza fare il loro lavoro e cioé i concerti.

E se condurrai più di una serata: chiedi che Sanremo sia un concorso di giovani che studiano la musica non il cimitero degli elefanti. Chiedi infine di bonificare l'ambiente dagli spacciatori di droga, dai giornalisti corrotti, dai manager evasori. E infine la mia preghiera: non duettare con Madonna (il solo nome dovrebbe farti allontanare) e chiedi per Sanremo la benedizione di Benedetto XVI; il Papa ama la musica, l’Italia e vuole bene a tutti gli artisti.


Antonio (Tony Pagliuca)

3 commenti:

  1. Purtroppo la lettera è caduta nel vuoto ed il tonfo, così come la caduta di stile sul monologo, è stato clamoroso! Che il molleggiato non parli più di musica in televisione è risaputo da tempo immemore (l'artista è anche e soprattutto diventato uno showman), ma che il palco diventasse un luogo di battaglie personali, questo non lo si poteva neanche lontamente immaginare... al di la delle alcune cose giuste che possa aver detto, la tristezza è stata infinita!

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    1. Più che altro è triste che ANCHE sul palco di Sanremo trionfi solo in minima parte la Musica, fagocitata da logiche di mercato e giochi di potere neanche ci trovassimo di fronte al più aberrante tra gli show televisivi. Grazie piuttosto a quanti credono ancora in lei e su quel palco ci mettono la faccia oltreché la bravura e la passione. Grazie perciò (in ordine sparso) a Finardi, Bersani, Civello, Fraschetta, Godano-Tesio-Bergia, Fornaciari, Musci e Renga. E agli stessi Morandi e Celentano.

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    2. tratto da http://www.rockol.it/news-345245/Claudio-Rocchi---Sul-Fondo-di-Solidarietà-della-SIAE-un-alternativa-c-è-:
      "Si è svolta ieri sera (21 febbraio), come da programma, l'assemblea dei "mille autori" SIAE che protestano contro l'abolizione (meglio: la trasformazione) del Fondo di Solidarietà e il blocco dell'erogazione degli assegni di professionalità (leggi pensioni) agli associati che hanno superato i sessant'anni di età. A raccontarci come è andata è il cantautore Claudio Rocchi, portavoce delle istanze della base degli associati e promotore di una proposta discussa ieri in assemblea: "Il TeatroSpazio di Roma era superaffollato, e uno schermo montato fuori dal locale riproponeva le immagini anche all'esterno", ci ha detto poco fa. "C'erano le telecamere di vari telegiornali e molti ospiti noti: Gigi Proietti, Michele Mirabella, Ettore Scola, Carlo Lizzani e tanti altri". Cantanti e musicisti? "C'era Renzo Arbore. Ho visto Tony Pagliuca, autore della lettera aperta ad Adriano Celentano. Tony Santagata, il produttore Renato Marengo.. Nei giorni precedenti avevo avuto molti contatti con l'Anart, con Cristiano Minellono dell'UNCLA, con Mario Lavezzi in rappresentanza della Federazione Autori". Rappresentanza sparuta, comunque: come mai? "Non saprei. Qualche giorno fa, casualmente, sono rientrato in contatto dopo quarant'anni con Alan Sorrenti: lui, socio SIAE che ha maturato il diritto a percepire l'assegno di professionalità, di questa vicenda non sapeva nulla. E forse i musicisti più noti e 'in carriera' non si sono nemmeno accorti della novità, a meno che non siano andati a controllare i loro estratti conto in banca. In SIAE ci sono autori musicali che incassano oltre un milione di diritti all'anno e altri che percepiscono qualche decina di euro...Tra i 1.083 aventi diritto c'è una disparità di situazioni vastissima".

      "Comunque", riprende Rocchi, "ci sono stati interventi molto importanti, cito per tutti quello di Mirabella. E ho riscontrato molta passione, molta voglia di fare qualcosa. Ora l'obiettivo è di fare approvare il documento che ho presentato e che ha un unico oggetto: l'inserimento nel decreto legge 'Cresci-Italia' del governo Monti (che all'art. 39 comma 4 cita già la SIAE) di un emendamento che sovrascriva quanto disposto dalle delibere commissariali n. 86 del 15-11-2011 e n. 003 del 13-1-2012 e relative modifiche, ripristinando per il Fondo di Solidarietà della SIAE lo status quo ante. La proposta è di arrivare a una nuova governance entro il termine massimo di un anno dall'insediamento di una nuova assemblea di rappresentanza degli associati SIAE. Fino ad allora chiediamo il reintegro della disciplina precedente e l'abrogazione delle disposizioni incompatibili. Così facendo si tornerebbe automaticamente alla situazione di prima, facendo ripartire l'erogazione degli assegni di professionalità e delle prestazioni di assistenza sanitaria". (...)"

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