venerdì 21 settembre 2012

ELETTRA E CALLIOPE

ELETTRA E CALLIOPE
Andrea Mirò
- Anyway Records - 2012

Incurante delle mode del momento, libera, aperta al cambiamento, metodica e testarda, da sempre affrancatasi dalla fortunata carriera del proprio compagno di vita che risponde al nome del camaleontico Enrico Ruggeri, al quale anzi ha concesso, oltre che all'amore, tutta la sua bravura e preparazione artistica in più di un'occasione, oggi Andrea Mirò ha raggiunto una maturità tale che le permette di poter recitare un ruolo da assoluta protagonista in Italia come altrove. Già con gli ultimi suoi due lavori avevamo preso dimestichezza con questa crescita esponenziale del talento della cantautrice astigiana; ma è l'attuale e sorprendente ELETTRA E CALLIOPE che porta a compimento un percorso iniziato da giovanissima, tra collaborazioni illustri (Ron, Finardi, Vecchioni, il già citato Ruggeri), progetti personali di alta caratura (ultimo, ma non ultimo l'entusiasmante omaggio alla canzone d'Oltralpe con La Belle Équipe, in perfetta sinergia degli amici Giangilberto Monti e Alberto Patrucco) e tanto, tanto studio. Ad inseguire i propri sogni ci si può smarrire e perdere sulla strada che da essi ci separa; ma Andrea no, non ha commesso l'errore di crogiolarsi al sole di quella critica che troppo spesso, anche stucchevolmente, tante lodi tesse e in concreto poco fa per segnalare e fare emergere presso il grande pubblico autori e musicisti realmente meritevoli. Andrea, incurante di tutto questi giochi di (finto) potere, si tuffa tra le note e i pentagrammi, approfondisce le sue conoscenze, riparte ogni volta da sé; e come l'amata fenice rinasce più splendente di prima. E sperimenta. Suoni e atmosfere. Nelle forme e nei contenuti, circondandosi di musicisti dediti alla nuova causa. Se per ELETTRA, primo polo d'interesse che l'autrice va a sviscerare, compaiono i nomi dei fidati Alex Carreri e Marco "Nano" Orsi supportati dal tuttofare Daniel Bestonzi, è con CALLIOPE, secondo cardine della ricerca, che la svolta di Mirò si concretizza, venendo affiancata, lei sola, dalle macchine manovrate dal produttore nonché ingegnere del suono Marco Zangirolami. Accanto alle controllate scariche elettriche del remake di Vite Parallele, alla progressione ritmica del metafisico singolo Il Sogno Dell'Astronauta, all'attenta analisi a fior di pelle del quotidiano di Partono I Tram e alle oscillanti atmosfere in levare della potente Database, avanza l'introspezione sintetica di algida umanità di Senza Che Nulla Cambi. La cesura con gli episodi che l'hanno preceduta è netta, in parte mediata da Faust, canzone (in)consapevolmente di passaggio e collegamento tra i due universi tesi a svelare "l'inadeguatezza dell'uomo di fronte alla prepotenza delle aspettative, alla delusione di una scelta sbagliata, alla pretesa di un ruolo stereotipato". Il cantautorato elettronico veste di chiarore lunare L'Incantatore Di Serpenti riportando alla memoria il lavoro di ricerca della migliore Giuni Russo; Altri Giorni, Altri Occhi compendia l'avant-garde di AMNESIAC e il trip hop di MEZZANINEPadre, Figlio si vena di jazz. Un'elettronica sostenibile che s'insinua pure su tracce passate, ridefinendo così i contorni de Il Mondo Dei Non Vivi, gotica ripresa reznoriana di THE FRAGILE, e celebrando nella destrutturazione la solennità classica de L'Uomo Del Faro, la Nannini di PERLE supervisionata da Battiato. Non paga, Andrea spalanca una ulteriore finestra. Sull'hip hop, ospitando Dargen D'Amico nella bonus track conclusiva e dimostrando le molteplici possibilità che curiosità e preparazione sono in grado di offrire. Grande ritorno. Non resta che attendere i live.
 

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