venerdì 12 settembre 2014

HIGHER DIMENSIONS

HIGHER DIMENSIONS
Active Heed
- autoproduzione - 2014

Come promesso, a distanza di un solo anno dal sorprendente VISIONS FROM REALITIES torna l'instancabile Umberto Pagnini con il secondo capitolo di un progetto a lunga gittata che, a questo punto della storia, ci auguriamo possa diventare sempre più ampio e completo nei mesi a venire. È HIGHER DIMENSIONS il nuovo concept in cui la narrazione incentrata sulla figura dell'errabondo Mr.Forest viene ampliata e portata a (un primo) compimento. Addentratosi in categorie di conoscenza sempre più complesse e articolate, l'alter ego di Pagnini - una volta ancora compositore a tutto tondo, ma non esecutore in qualsivoglia forma della sua opera - si trova presto a percorrere livelli di realtà superiore che ne forgeranno certamente la tempra, ma che contribuiranno a lasciare in lui, accanto a nuove consapevolezze, ulteriori quesiti irrisolti, privi di una adeguata risposta. In un suggestivo incontro/scontro con il tempo e le leggi fisiche di natura questo novello Rael del nuovo millennio si trova ad affrontare un percorso ad ostacoli in grado tuttavia di garantirgli l'affermazione della propria personalità. È nella conclusiva Not Left And Not Taken il nocciolo della questione: dopo l'ennesimo lungo peregrinare la malinconica riflessione di Forest, pioniere clandestino e solitario portatore di conoscenza fuoriuscito incolume dalla caverna 2.0 del mito platonico, se da un lato ha condotto a una strana sensazione di gioia mai provata prima, dall'altro rivela tutta l'insoddisfazione che la condizione umana ha generato nell'individuo. L'uomo scambia per realtà tutto ciò che di essa è solo una fallace proiezione. Questa consapevolezza è dura da accettare, ma ancora più difficile e arduo è trasmetterla agli altri individui, imprigionati come sono dalle catene della loro limitata esperienza. Registrato presso Arci Tom's LaSala1 di Mantova e la Ninja Academy di Vestfold in Norvegia, HIGHER DIMENSIONS vede un sostanzioso cambio di organico rispetto al suo predecessore. Della formazione che cantò le visioni di realtà A.D. 2013 resta infatti il solo PelleK, pseudonimo del rocker norvegese Per Fredrik Åsly, una volta ancora reclutato per indossare in musica i panni di Mr.Forest. Al suo fianco non più l'affiatata coppia del ritmo Poli-Giorgi, ma innanzitutto l'altrettanto noto Cristiano Roversi al basso e alle tastiere e, dietro le pelli, il grintoso Gian Maria Roveda direttamente dalla giovane prog band Gran Torino. A completare la line up virtuale di questa seconda incarnazione degli Active Heed ci pensa Mirco Ravenoldi, già chitarra per I Catafalchi Del Cyber e collaboratore di lungo corso dello stesso Roversi. A un cambio così formalmente drastico di assetto non poteva che corrispondere un altrettanto radicale rinnovamento in termini di suono. Abbandonata solo in parte la deriva neo prog che aveva ampiamente contraddistinto il cd di debutto, fin dalle prima note dell'opener The War Of Tempos assistiamo ad un deciso irrobustimento delle sonorità le quali, pur continuando ovviamente a pescare a piene mani in ambito progressive, rivelano un marcato taglio metallico sconosciuto in passato (No Speed Limit, The Numbers Of God). A controbilanciare queste impennate di potenza ci pensano la brillante lucentezza folk di Gaps In Time, il sospeso dinamismo caratterizzante Multiple Replies e la mistica Ternary Level One. Ma è soprattutto la riuscita commistione tra nuovo e vecchio sound a rivelare una modalità espressiva differente: Kick-Ass Grammar, Crop Squares e Far Escape sintetizzano al meglio il nuovo corso laddove la tradizione non viene vista come semplice e vuoto culto delle ceneri, ma alla stregua di vitale custodia del fuoco. Un armonioso intreccio in grado di cristallizzare il punto di vista di Pagnini senza deviare dal sentiero tracciato fin qua. In attesa di accompagnare - spettatori privilegiati - il signor Forest nelle sue prossime avventure tra razionalismo e new age.   

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