giovedì 5 febbraio 2015

YERSINIA

YERSINIA
Cum Moenia
- Sinusite Records - 2015

Avevano dimostrato di saper dosare note e suoni tanto in sede live quanto nelle prime prove in studio cosicché l'attesa per il loro debutto su lunga distanza si era rivelato d'improvviso necessaria e inderogabilmente urgente. Dopo una attenta verifica delle potenzialità espresse sull'ep DAL NUMERO ALLA FORMA i palermitani Cum Moenia approdano ora al ben più corposo e articolato YERSINIA grazie alla fattiva collaborazione con la Sinusite Records di Duilio Scalici, immergendosi in paesaggi sonori foschi che si sviluppano e si diffondono a macchia d'olio come un virus, come un germe infetto, come il batterio della peste di cui Yersinia non è altro che il nome scientifico. Si respira l'odore della morte mentre il suo ineluttabile senso di vertigine appare sempre più chiaro e luminoso nell'oscurità di particelle e molecole stabilmente produttive malattia e infezioni. Si rischia di cadere, ubriachi di decadimento fisico e morale, nel baratro dell'oblio perenne mentre il terreno sotto di noi mano a mano scompare dissolvendosi davanti ai nostri occhi. La redenzione pare lontana, come un capriccio, uno scherzo di natura immaginato dall'uomo, ma non donato da Dio. Quasi fosse una sinestesia in musica il percorso che si estende dalla title track alla conclusiva 28 Days Letter, cover strumentale di John Murphy, vive di chiaroscuri sfumati, in cui l'ossessione di notti insonni e le tensioni accumulate durante i giorni, algide come plastiche mutazioni genetiche, convogliano nella paura che circola insistente nell'aria. Un suono etereo, lontano parente dell'ambient music comunque meno spinta (Lungi Da Me), ma ben radicato nella new wave elettronica e minimale (Felix) e nel post rock (The Silence Of Mrs. Rogiak), processato in fase di sintesi da aperture acustiche (Miles) e distorsioni controllate (The Tour Of Damascous) come si trattasse di un film sceneggiato da Oliver Stone e diretto da Martin Gore. Massiccio, ma fluido, delicato eppure penetrante YERSINIA fa in modo tale che i Cum Moenia si muovano tra gli opposti per bilanciare un suono evocativo e curato, in grado di fornire diversi piani di lettura a un mancato concept album partito dalla propria immaginazione - fraintendibile quando non ignota - e proprio per tale motivo fonte di continue e inesauribili interpretazioni. Una tavolozza di colori freddi, ordinatamente al servizio dell'ascoltatore il quale, arrugginito nella sua quotidianità, ha l'occasione di riscoprire un disorientante incubo ad occhi aperti, ritmicamente temperato e densamente onnivoro. Non esiste più posto di lavoro o attività associativa capace di isolare il virus dell'anaffettività: ritmi frenetici e convulsi si susseguono senza requie ogni giorno adattandosi ai nostri mutamenti sociali e privati, combattuti tra un desiderio di alienazione sempre maggiore e la solitudine intesa come valore dominante. La rassegnazione sembra essere dietro l'angolo mentre l'epidemia ci divora e la necrosi fa di noi il suo vettore più letale. I Cum Moenia ci accompagnano in questo lungo viaggio.               

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