mercoledì 6 ottobre 2010

PANIC
Death SS
- LUCIFER RISING - 2000

Panico, nella duplice accezione di ansia e di quanto può riferirsi al dio Pan: una commistione di significato destinata a farsi luce lungo tutto questo lavoro in studio di Steve Sylvester e della sua band. "Come in the house of the cyber god": la lineare, ma adrenalinica Hi-Tech Jesus è il miglior biglietto da visita per capire questi Death SS. Pochi del resto i punti deboli per un album che forse ha fatto storcere qualche naso ai fan più puristi della prima ora, ma che ha sicuramente avvicinato nuovi proseliti. E inanellato nuove collaborazioni. Su tutte quella con Alejandro Jodorowsky, cineasta, poeta e scrittore, autore di pellicole divenute cult come El Topo, La Montagna Sacra e Santa Sangre. E proprio alcuni versi recitati dall'artista cileno completano quelli degli occultisti Anton LaVey e Aleister Crowley e del poeta William Burroughs per l'introduttiva Paraphenalia. Ancora testi occulti e sonorità lugubri in Lady Of Babylon e The Equinox Of The Gods, ipnotiche seduzioni che ammaliano l'ascoltatore fin dalle prime note. Un suono di tastiere malato e urticante eseguito dall'indispensabile Oleg Smirnoff introduce successivamente Ishtar, la mitologica dea mesopotamica della guerra e dell'amore che Sylvester rievoca in attesa di risfoderare gli artigli con Emil Bandera su The Cannibal Queen, altra figura femminile dalla forza distruttrice. La pruriginosa Tallow Doll ci avviluppa in un vortice di emozioni e sego prima di introdurci al cospetto di Hermaphrodite, scritta con l'ex Limbo Gianluca Becuzzi. La cover degli inglesi Agony Bag, Rabies Is A Killer, scorre veloce e rabbiosa mentre il gorgo panico della title track ci spinge in un baratro da cui riemergiamo grazie nuovamente al Maestro Jodorovsky che con Auto Sacramental ci ricorda cos'è lo spettacolo del teatro panico accomiatandosi (temporaneamente?). Ora abbiamo tutte le carte magicke in regola per ricominciare:..Let The Sabbath Begin!

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