mercoledì 18 maggio 2011

REZOPHONIC

REZOPHONIC
Rezophonic
- Sugar - 2006

"A Mario Riso sono bastati due giorni nell'Africa vera per sentire il bisogno di una "rullata" vincente, una rullata importante!" Così Icio De Romedis, attivista di AMREF Italia e della Nazionale Artisti TV, nelle parole introduttive al corposo booklet che accompagna il cd del progetto REZOPHONIC, l'acquisto del quale contribuisce alla costruzione di nuovi pozzi d'acqua in Africa, nel distretto amministrativo del Kajiado tra Kenya e Tanzania, a favore di chi ha veramente sete. Lo scratch di Dj Aladyn ci catapulta all'istante nel crossover fiero e potente del singolo Can You Hear Me? affidato alle brillanti voci di Olly, Cristina Scabbia e Marco Cocci coadiuvate dal growl di Gian Luca Perotti direttamente dagli Extrema. Ancora il cantante dei Malfunk è protagonista, questa volta in compagnia dei Linea 77 Emo e Nitto e del Folder Mana, di Riso's Beat, un brano impreziosito dalla tromba di Roy Paci e dalle chitarre di Stef Burns, Tommy Massara, J.L. Battaglion e Marco Trentacoste, co-produttore e man in the box dell'intero progetto. L'Uomo Di Plastica poggia inizialmente sui pianoforti di Morgan e di Pablo Von Roitberg per poi offrirsi all'ugola d'oro di Max Zanotti e al controcanto di Giuliano Sangiorgi; Andy regala un tocco di new wave mentre Roberta Sammarelli, piegata sul proprio basso, infonde ritmo circolare alla composizione ritmata dal drumming di Riso. Aperture solari in I Miei Pensieri grazie al trio Mancino-Sangiorgi-Ranzani e all'assolo di Cesare Petricich una volta tanto non relegato alle ritmica, qui appannaggio invece di Omar Pedrini e Nikki. La successiva I'm Junk, nu-punx italobasco dalle forte vena Sex Pistols, viene accreditata ai FFD feat. Mario Riso nonostante la presenza dei due No Relax Micky e Joxemi e gli scratch del solito Aladyn. Lo strumentale hard-funk di Alien vede un bell'interscambio tra le chitarre di Fabio Mittino, Michele Albè e Pier Gonella mentre Mario macina chilometri sulla macchina del ritmo. Il duo Riso-Bruni è autore di Qualcuno Da Stringere, altro episodio rilassato del platter che risente fortemente delle atmosfere degli ultimi Negrita; la presenza di Patrick Djivas al basso va ben oltre il semplice cameo rivelandosi pietra angolare del pezzo. L'urlo di Marco Cocci è supportato dagli acuti controllati di Zanotti su Non Ho Più Niente Da Dire, hard rock realizzato dai Malfunk al completo, ottimo in sede live e dalla carica esplosiva contagiosa. Altro must del cd è Spasimo, non a caso scelto come ennesimo singolo, il terzo, su cui è ancora una volta Zanotti a lasciare il segno nonostante le altrettante buone prove di Francesco Sarcina, forse un pò troppo melodrammatico, e il mai dimenticato David Moretti dai Karma e dai Juan Mordecai. Fantastica Black In Blue, ballabilissimo disco funk affidato al groove di Saturnino su cui Petricich e l'ex Lijao Fausto Cogliati ricamano trame chitarristiche mai troppo invasive e per questo adatte al mood spensierato e tropicale. In tutto questo susseguirsi di pesi medio-massimi del rock italiano poteva forse mancare Pino Scotto? A capo dei suoi Fire Trails e con l'innesto di un tonante Riso eccolo protagonista della già conosciuta Spaces And Sleeping Stone in cui non si può non citare l'ottimo steve Angartal e il suo assolo. Il "ritorno a casa" per il promotore del progetto Rezophonic si completa con l'estasi di Puro Incanto, classico hard rock dei Movida su cui è comunque il frontman Ranzani a far la differenza. Il remix di Can You Hear Me? affidato al N.A.M.B. Davide Tomat e all'Africa Unite Madaski è il preambolo per Il Riso di Tullio: batteria e percussioni affidate ai soli Riso e De Piscopo ci catapultano nel cuore dell'Africa nera, omaggio sincero a quel continente culla dell'umanità e del ritmo a cui tutti i soggetti coinvolti nel disco guardano tendendo la mano. Tante gocce, un solo fiume: che la solidarietà possa dunque scorrere vitale come la sua acqua.

Nessun commento:

Posta un commento