IO?
Marco Notari
- Libellula - 2011
In uscita nel prossimo mese di settembre, il terzo disco di Marco Notari, spalleggiato anche questa volta dai fedelissimi, seppur rinnovati, Madam, è sì un arcobaleno di suoni e umori come ci viene facile pensare osservando già solo la copertina, così ricca di particolari ed effetti personali, ideata e realizzata dal buon Tommaso Cerasuolo, frontman dei Perturbazióne e qui presente pure nelle vesti di special guest all'interno del pregevole singolo Le Stelle Ci Cambiano La Pelle, ma è soprattutto uno specchio dei tempi privati, il tentativo, come avrà modo di affermare lo stesso Notari, di realizzare "un semplice atto d'amore verso le persone a cui voglio bene e le cose a cui tengo di più, destinate a passare come tutto, nel tentativo di fermarle per sempre qui e renderle in qualche modo immortali". Forse è eccessivo parlare di concept album, pur notando come l'esplorazione di questo mondo personale cominci giustappunto con la pacificata distensione tribale di Io?, nel finale convertita in un mantra benevolo e propiziatorio, e termini con la rispettiva coda strumentale di Io? - Reprise. Eppure il fil rouge c'è e unisce l'amato glockenspiel del quadretto alpino-familiare narrato in Dina all'ottima Canzone D'Amore E D'Anarchia, gucciniana solo nel titolo, intensa rivendicazione di vitalità per un mondo vecchio, certamente in crisi, destinato probabilmente a scomparire, eppure diretto discendente di quel XX secolo autorevole e compatto che solo l'evoluzione tecnologica seppe, nel suo ventennio conclusivo, mettere in discussione. Molti i momenti riusciti. Il tragitto imperfetto di Io, Il Mio Corpo E L'Inconscio e i cimiteri dei supermercati in La Terra Senza L'Uomo rivendicano una dimensione pop rock alta, non scontata; Hamsik è una critica aperta ai governanti della Nazione, con un omaggio al miglior Godano di sempre su un tappeto di programmazioni circolare e ipnotico. La sezione ritmica affidata agli storici Roberto Sburlati e Pax Caterisano è il motore pulsante per la fuga in compagnia di Dario Brunori de L'Invasione Degli Ultracorpi mentre Marco ruba la scena con l'interpretazione dell'onirica Apollo 11, un confronto e un omaggio ai Baustelle di AMEN. Mai così a fuoco nei precedenti lavori, Notari viaggia oggi tra pop e cantautorato, abbandona riferimenti musicali in passato forse troppo ingombranti, si sporca con l'elettronica anche per merito dei nuovi acquisti Bergesio e Cognetti, e regala spunti rock che dal vivo guadagneranno in spessore. Da sempre alla ricerca attraverso i propri testi dell'essenza ultima dell'essere umano e del suo fragile equilibrio, centra l'obiettivo ripiegando su sè stesso e sul mondo passato e presente che lo circonda. Dopo tanto peregrinare ecco dunque la giusta ricompensa per le proprie fatiche. La costanza è stata premiata; l'impegno pure.
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