lunedì 18 luglio 2011

17-07-2011
- PIET MONDRIAN live @ Campo sportivo Sandro Pertini -
Cornaredo (MI)

C'è curiosità per il duo tos'ano. L'interessante e lodevole MISANTROPICANA è cresciuto in questi mesi, ascolto dopo ascolto, e il tentativo di far combaciare una loro data all'interno di eventi musicali che con la bella stagione si moltiplicano a vista d'occhio si concretizza in una delle serate che scandiscono la festa dell'Unità tenuta a Cornaredo, cittadina poco fuori Milano. Abbiamo già visionato in passato la location e avevamo notato un buon palco su cui Michele Baldini e Caterina Polidori avrebbero potuto stare a proprio agio. Arrivati a ridosso dello spettacolo ci accorgiamo di come in realtà il palco principale sia abbondantemente spoglio, privo di strumentazione e disadorno. Tutto buio. Accanto, un piccolo chiosco illuminato alla bell'e meglio, una batteria, un paio di synth, una chitarra. Ok, suonano qua: trovati. Sguardo panoramico e incrociamo la figura alta e magra di Michele. Di Caterina neanche l'ombra. Strano. Ci presentiamo, parliamo qualche istante del cd e veniamo a conoscenza di una news che a suo modo è una piccola bomba: il duo s'è sciolto! Ma non c'è nulla da temere; dopo alcuni giorni di inevitabile smarrimento, il progetto Piet Mondrian non lascia, neanche raddoppia, ma semplicemente allarga l'organico a tre elementi e va avanti.

Accanto a Michele infatti trovano ora spazio da qualche settimana le tastiere e la voce di Francesca Storai, unitamente alla batteria di Valeria Votta. I concerti di questo periodo diventano così occasione per sviluppare direttamente sul campo il nuovo corso, nel tentativo di compattarlo on stage attraverso la ricerca dell'amalgama che verrà sempre più naturale nel corso dei prossimi mesi.
Un rapido cenno d'intesa tra Michele e Francesca e le distorsioni acide che accompagnano il nuovo elettronicissimo singolo Carne Carne Carne Carne, tratto dall'omonimo ep messo in circolazione da qualche mese, si propagano sinuose, catalizzando abbastanza rapidamente l'attenzione di tutti coloro presenti nei paraggi dello stand. Solo su Ho Votato Lega entra in scena anche Valeria dopo che fino a quel momento la sua presenza si era limitata a presiedere sì alla batteria, ma, elmetto militare in testa, dando le spalle al pubblico, quasi a simboleggiare visivamente la caparbietà e l'ostinazione di tutto il gruppo a non cedere, guanto di sfida lanciato alle recenti avversità. Il sound è scarno ed efficace segno di come la lezione dei Ramones sia stata imparata anche nel riff di chitarra; le tastiere ingentiliscono, ma le parole sono taglienti seppur addomesticate da ironia e sarcasmo. L'autogestita corazzata toscana (non gli è stato messo a disposizione nemmeno un fonico) si inceppa sull'intro di Lascia Perdere, ma riparte incantando con uno dei momenti migliori della sua giovane carriera: le due voci, melodiosa quella di Francesca, baritonale quella del buon Baldini, si rincorrono come da cd mentre gli interventi di concertina, la mini fisarmonica usata per l'occasione da Valeria, catapultano in un passato prossimo di sospensione sonora. Applausi.

Un estratto dal film Casablanca è il preludio alla pseudo-baustelliana
Humphrey Bogart cui fa seguito quello che dal titolo parrebbe addirittura essere uno dei tanti sonetti del corregionale Cecco Angioleri, Credo Che Per Natura L'Uom Sia Così, con l'avvertenza che la chitarra "va un pò più piano perché ho paura del tunnel carpale. Scusate, s'invecchia". Grandi! L'umorismo condito da un vago senso di timidezza comunicato a parole da Michele, ma ravvisabile anche nelle sue due compagne di palco, è un mix comunque sempre vincente che a tutta prima lascia forse un pò perplessi, spiazzati, ma che in ultima analisi, se si ha la pazienza di approfondire ciò che si ascolta, incanta e affascina. Ancora MISANTROPICANA con la compassate ("sempre per i problemi di cui sopra, del tunnel carpale, facciamo un pezzo più acustico") Un Corpo e La Situazione in cui i vocalizzi della Storai non fanno rimpiangere la Polidori. Uno dei pezzi nuovi è la fiammeggiante scarica rock blues di Bella Scoperta che scuote così l'aria prima di aprire uno squarcio nelle relazioni umane dell'altrettanto diretta Una Notte Al Casino. Arrivano i pezzi da novanta. Ma l'imprevisto è dietro l'angolo e il trio si perde sull'apertura di Report 1 che, tuttavia, al secondo tentativo si mette egregiamente in moto benché Michele tenti di raggiungere note alte a lui forse non troppo congeniali. La campionatura di theremin affidata al laptop di Francesca copre qualche sbavatura, così come diventa essenziale il suo assolo di diamonica nella parte centrale. Brano importante è la storica Vecchia Scuola, irruente come i The White Stripes, accomodante come i Black Sabbath degli esordi. In dirittura d'arrivo ecco l'attesa Apocalippo, brano imprescindibile anche per gli anni a venire che consente al suo autore le ultime schitarrate della serata. Sì perché il live finisce qui. Ora. Zero bis. Tanta emozione. Molto cuore. Qualche ombra. Nel mezzo del cammin della sua vita Pieter Mondriaan illuminò il suo percorso artistico in maniera definitiva. I Piet Mondrian sono sulla strada giusta: l'inferno è alle spalle, PURGATORIO all'orizzonte. La purificazione sarà completa.

Andrea Barbaglia '11

si ringraziano per le foto pubblicate Michele Baldini e l'autore Rudy Vaiani

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