mercoledì 26 ottobre 2011

PURGATORIO
Piet Mondrian
- Urtovox - 2011

"Lungo il sentiero del mondo d'un tratto ci siamo voltati e si è visto indietro per soffermarci un pò sulle cose della vita ch'è corta e veloce va via". Sorprendono due cose in questi primi trenta secondi abbondanti di PURGATORIO. Sorprende innanzitutto ascoltare ancora una volta la voce di Caterina Polidori doppiare quella di Michele Baldini e fondercisi insieme nonostante l'abbandono dello scorso maggio. E, anche alla luce di questo avvenimento che pensiamo a suo tempo traumatico, sorprende trovarci a rileggere il testo di Paradiso Terrestre notando, nel suo sound di ultraterrena sospensione, numerosi frasi inconsapevolmente premonitrici del futuro che di lì a poco avrebbe condotto alla separazione dei due musicisti. Non una sola nota è stata dunque suonata dalle nuove entrate Francesca Storai e Valeria Votta, in organico a lavoro pressoché ultimato e in prima linea per i nuovi live. Se affrontato da questa angolazione ci troveremmo di fronte a uno di quei rari casi in cui l'album è già passato prima ancora di uscire. Eppure sbaglieremmo se lo considerassimo lavoro di serie B. Sì perché i Piet Mondrian in questo progetto hanno investito parecchie energie; e sgobbato non poco. Partendo da una analisi del senso di colpa, declinato all'interno di quello che sono i sette vizi capitali, Baldini affina le sue liriche, lima e amplia, aggiunge e corregge, spinto forse in parte dal confronto con l'inarrivabile conterraneo Dante che al secondo dei mondi ultraterreni dedicò una cantica intera. E con la Polidori non si limita ad una riproposizione pedissequa del sound misantropicanesco. Mai così tanta violenza sonora s'era abbattuta infatti da queste parti come quella che ascoltiamo nel finale di Gola o lungo tutta la durata di Avarizia, in cui scariche rock s'incrociano con soluzioni di tastiere non troppo dissimili dai suoni prodotti da uno strumento come il mahai metak, prima di far spazio a inaspettati backwards. Caterina è protagonista assoluta nel crescendo di Lussuria, brano acustico dalle cadenze tradizionali che sarebbe stato oggetto di attenzione da parte di Ginevra Di Marco e della sua pregevole ricerca musicale, di forte matrice popolare, se solo fosse uscito cent'anni prima. Superbia è un'invettiva politica e sociale ben poco velata, ma anzi, diretta, attuale e coinvolgente: i CCCP-Fedeli Alla Linea oggi non saprebbero fare di meglio. Ira è forse il pezzo più strano del cd, walzer anomalo da fischiettarsi per strada oppure accompagnati da quella chitarra acustica che costituisce l'essenza stessa di Invidia. Accidia invece, col cameo vocale di Eva Bianca Dal Canto, non scorda la lezione elettronica dell'ep CARNE CARNE CARNE CARNE su cui era già contenuta, ma anzi spinge ulteriormente con estrema naturalezza verso territori dance. In chiusura arriva pure il singolo che a suo modo è summa di tutto il lavoro, quell'Antipurgatorio tanto letterario quanto reale che sembra schiudere ulteriori nuovi orizzonti musicali. Prodotto in collaborazione con Luca Telleschi, un pò il Virgilio della situazione per il nostro Baldini/Alighieri, e illustrato dall'amica Sara Bandini, un Gustave Dorè in gonnella, PURGATORIO non è ancora l'album definitivo dei Piet Mondrian, ma sviluppa una fase di cambiamento attraverso un percorso di riflessione (ed espiazione?) utile al raggiungimento della mèta. Un pellegrinaggio che Dante affrontò in un momento non particolarmente felice della sua vita così come, fatte le dovute proporzioni, quello vissuto da Michele. Al Sommo Poeta gloria imperitura. Al cantore di San Miniato una vita in Musica.

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