venerdì 7 ottobre 2011

BUONGIORNO, DISSE IL METRONOTTE
Banda Fratelli
- Contro Records - 2011

Se è vero come è vero che anche l'occhio vuole la sua parte la Banda Fratelli ha fatto le cose in grande: già il packaging è infatti brillantemente accattivante, con quel cd che, se ruotato, ci accompagna graficamente attraverso le 24 ore della giornata, dall'alba al cuore della notte. Per condurci dove? Basta seguire la mappa tracciata sul booklet per scoprirlo: undici tappe tra sapori jazz, atmosfere retrò e musica confidenziale che appaga l'orecchio e rallegra lo spirito. È la banjitar di Buongiorno, Disse Il Metronotte, opener scelta come singolo di presentazione, ad introdurci la voce di Andrea Bertolotti, musicista già visto in passato sul palco dei Lou Tapage in qualità di frontman; poco per volta, e sempre con garbata ironia, affiora dalla nebbia delle Langhe una romantica storia metropolitana, con inserti di fiati mirati a contrappuntare l'atmosfera anni '50 che la pervade, ma che non ci dà le coordinate di quanto seguirà di lì a breve. Sì, perché se è vero che ogni episodio seguente resterà almeno concettualmente nell'alveo di quella musica andata di pari passo col boom economico italiano e che la morte del mito Buscaglione ha reso indelebile, è altrettanto vero che la stessa verrà declinata alla luce di generi e suoni venuti nei decenni successivi fino a diventare tutt'altro. Si prenda ad esempio Non So Dir Di No: i richiami sudamericani, tanto piaciuti negli ultimi anni pure ai Negrita, cedono il passo ad un rock noir che sì omaggia i Dire Straits di Mark Knopfler, ma che mantiene atmosfere notturne tali da poter fare il paio con quelle proposte a suo tempo dagli Astarnovas. Andiamo comunque per ordine. La seconda tappa del nostro percorso è segnalata nell'ipocondriaco ospedale swingante di È Grave; veniamo fortunatamente dimessi in tempo per gustarci l'R&B del miglior Francesco Baccini di ritorno da un proficuo scambio di idee con Sergio Caputo ne In Un Comò. Montiamo in bicicletta e percorriamo rapidi un bosco; qui la fiaba di Cappuccetto Rosso viene rivisitata in Rosso con ironico disincanto. Salsa E Meringhe parte con il cajon di Carlo Banchio in 4/4; poi si sviluppa in rock festante e diventa viatico per le successive danze interpuntate nuovamente dai fiati di Beppe Notabella, Elia Zortea e Alberto Marchisio. Col pensiero rivolto agli sfortunati Santa Sangre, giungiamo al momento tex mex di Un Fratello Come Me i cui numi tutelari rispondono al nome di Calexico ed Ennio Morricone, con quelle chitarre desertiche tanto care a Cesare Basile e Hugo Race a farla da padrone. Ancora rock'n'roll in Solo Un Gioco; Il Pirata In Frac è una cameratesca parabola country per saloon in cui Federico Bianco, direttamente dall'Orchestra di Ritmi Moderni Arturo Piazza, trasforma il burbero capitano della compagnia nell'elegante gentleman dei sette mar. Dopo una ottima intro di basso, affidato a Matteo Bonavia, arrivano pure i ritmi in levare di Trippa Per Gatti, seguiti a ruota dalla poesia cantautorale de Le Cose Da Salvare che arresta questo nostro primo viaggio con la Banda, ricco, intenso e dal sapore autunnale, esattamente come l'omonima stagione ormai alle porte. O meglio ancora come un ottimo bicchiere di Barbera. Non avranno probabilmente vita facile nel dedalo del music business, perché le logiche del mercato sono anche a loro sfavorevoli, ma passione e tenacia non mancano e sono tutte dalla parte dei tre Fratelli di Cuneo. Seguiamoli. Possono regalarci soddisfazioni, ricercate, sincere, uniche.

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