PROIETTILI BUONI
Proiettili Buoni
- Black Candy - 2008
Che progetto!? Quattro menti fervide del panorama culturale italiano, amici di lungo corso e musicisti di gran classe quali sono Paolo Benvegnù, Marco Parente, Gionni Dall'Orto, Andrea Franchi uniti dalla comune passione per la Musica, musa ispiratrice per i loro percorsi artistici. I più attenti avranno notato come questa sia la stessa formazione che, con qualche ospitata aggiuntiva, partecipò alla realizzazione dell'ottimo TRASPARENTE, album del 2002 rilasciato dal buon Marco Parente sotto la guida di Manuel Agnelli, al quale il cd che abbiamo tra le mani è in origine indissolubilmente legato e con il quale bisognerebbe relazionarsi per capire a fondo la dinamica degli eventi che portarono alla realizzazione di quella produzione, terminata la quale ognuno tornò ad occuparsi del proprio lavoro, separatamente. Salvo riunirsi per la realizzazione di questa scottante testimonianza sonora registrata in presa diretta al Viper di Firenze il 4 gennaio del 2008 e portata in tour nei mesi seguenti con una manciata di date imperdibili. Come del resto imperdibile è per gli appassionati l'anomala uscita discografica che abbiamo tra le mani. L'aria si fa subito carica e la pioggia di Proiettili Buoni sparati a salve dal combo fiorentino, tra svisate e voci effettate, la perfora elettricamente, pronta a far decollare il quartetto nel miglior modo possibile. È Marco a cantare questa prima cartuccia, ma Paolo si appropria all'istante della successiva Ragazza 1, non finito michelangiolesco di Farfalla Pensante, classico di Parente contenuto in TRASPARENTE e già interpretato da Patty Pravo nel contemporaneo RADIO STATION. Siamo lontani dagli accorgimenti elettronici dell'interprete veneta e pure dalle rotondità volute da Agnelli: qua Benvegnù, in duetto con Parente poco dopo, può contare su asperità rock soffuse, ma estremamente vitali da "buona la prima", le stesse presenti nel secondo take della canzone, ribattezzata per l'occasione Ragazza 2, più sonico e con qualche rimando ai SixMinuteWarMadness di Washington Che Urla. E mentre il basso discendente di Dall'Orto lavora di fino in compagnia della batteria del Druga per una voce che fa propria la lezione del mai troppo celebrato Jeff Buckley, arriviamo alle incastonature della deliziosa Colori Addosso che vede Benvegnù relegato ai controcori. Cosa sanno gli occhi che io non so? L'interrogativo posto da Poesia Cieca, una delle perle del cd, è rivolto direttamente all'uditorio che ha la fortuna di affollare il Viper per l'ultima data del tour, prima di avanzare, ancora senza risposta, nella dilatata Il Deserto Cammina e soprattutto nella gemella Carne In Scatola, sua alternative rock version dalle strofe modificate e concreto esempio di ulteriore infinita possibilità di comunicazione per uno stesso concetto espresso. In Karma Parenti (fratello maggiore di quella Karma Parente presente in TESTA, DI' CUORE) e nella conclusiva magnificenza di Fermo Immagine (Negrita meet Coldplay?) compare il violoncello della musicista nonché attrice teatrale Erika Giansanti a dar ulteriore profondità al tutto, con un Dall'Orto ancora sugli scudi e chiamato a gran voce dallo stesso Parente, mentre la retrospettiva Anni In Tasca è l'occasione per un intermezzo ipnotico-tribale che si fonde con la trasparente Fuck [He]art & Let's Dance e far smuovere gli astanti. Chi si ferma è perduto. I quattro sul palco lo sanno bene e nella ripresa dei loro sogni di inizio millennio lo mettono finalmente nero su bianco, anzi, bit sopra bit, recuperando atmosfere, facendo quadrato e regalandosi momenti di pura gioia, forse irripetibili, in un fermo immagine unico, istantanea bidimensionale ricca di particolari.
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