12-06-2011
- SAKEE SED live @ Magnolia -
Segrate (MI)
Arriviamo al terzo giorno della settima edizione del MiAmi, una volta ancora allestito presso gli spazi esterni del Magnolia di Segrate, che sono da poco passate le 16:15; Marco Ghezzi e Gianluca Perucchini, titolari del duo bergamasco, coadiuvati anche quest'oggi dalla chitarra del tORQUEMADA Alfonso Surace e dal basso della Love In Elevator (no, niente Aerosmith; si cerchino riferimenti alle voci Love e 13th Floor Elevators piuttosto) Anna Carazzai, prendono posizione sul palco La Collinetta di Jack sotto gli occhi di qualche decina di spettatori. Ma hanno spianato la collina di fronte al palco, visto che pur stando in zona mixer pare di essere ben più vicino ai musicisti rispetto ad un anno fa? Mistero. "Ciao a tutti, noi siamo i Sakee Sed" e via, si parte con lo stordimento alcoolico e sbilenco di Vermouth And Baby che di lì a pochi minuti confluisce e si evolve in un altro pezzo a suo modo storico del duo bergamasco: dopo la bevuta di pochi istanti fa è infatti tempo di mettere qualcosa sotto i denti e Cenami Il Cefalo se culinariamente non è forse il massimo per lo stomaco è comunque specialità della casa per quanto riguarda le orecchie. Sul coinvolgente ritmo vaudevilliano del primo singolo tratto dall'esordio ALLE BASI DELLA RONCOLA, oltre alla mobilissima Anna, notiamo come l'attenzione delle prime file è decisamente buona e scorgiamo confusi tra la gente e un pò defilati sulla destra del palco innanzitutto i fratelli Ferrari, successivamente la signorina Sammarelli e, in ultimo, il loro collaboratore Omid Jazi.
Fin qui la prova dei loro amici è convincente, anche l'audio, che ha sempre penalizzato il secondo palco al Miami per le band più rumorose, quest'oggi è decisamente buono, permettendo di distinguere suoni e parole (ma allora, la collinetta è stata modificata oppure no?) senza grosse fatiche. I Sakee Sed decidono così di bagnare il felice evento con un inedito dall'inquetante titolo Tritolo che, tuttavia, si rivela una delicata ballata esistenziale dalle forti influenze psichedeliche innestate su un corpo melodico amante del walzer, seppur contaminato ripetutamente dal piano Rhodes di Ghezzi. Nell'aria c'è umidità, figuriamoci sul palco, per cui un goccio di birra tra lui e il sempre più barbuto Perucchini diventa obbligatorio, e per dissetarsi e per onorare il pezzo successivo che di lì a poco viene eseguito. Trattasi dell'attuale singolo in programmazione su... su... beh, da tempo ormai non si sa più bene su cosa un brano di una giovane band vada in programmazione, di certo non per radio o in tv; maggiore fortuna sta avendo nella Rete, per cui ci limitiamo a segnalare come la foga rock'n'roll di Bacco, brano di punta presente sull'omonimo ep e anticipo del futuro secondo album in dirittura d'arrivo, sia un ottimo biglietto da visita per chi ancora non conosce gli ex De Seekas e la loro Family allargata. Rullo di tamburi da parte di Perucchini e attacco in sincrono di chitarra, basso e piano. Semplice, essenziale eppure, o forse proprio per questo, dannatamente efficace.
In poco meno di quattro minuti le nostre teste e i nostri piedi non possono far altro che tenere il tempo, muovendosi sistematicamente sul brillante ritmo proposto. Nulla di davvero nuovo sotto il sole, eppure una volta ancora personale, unico e distinguibile dalla massa. E c'è pure un solo di chitarra ad opera di Surace. Bravi. La Gibson del tORQUEMADA è protagonista successivamente pure nel secondo fantomatico inedito della giornata intitolato Sta Piovendo, caracollante, ma potente ed aggressivo come mai prima d'ora i Sakee Sed si erano espressi. Per il finale il ventisettenne Ghezzi, sempre ingobbito sul suo strumento, propone un altro estratto da BACCO: l'interessante Repetita Iuvant, rock dall'atmosfera plumbea che affonda le radici negli anni '60 della West Coast, compatta il quartetto mentre vengono pronunciate liriche taglienti e la signorina Carazzai spinge sul suo basso con piglio da navigata professionista. Promossi, non c'è che dire. Per la verità, ci suggeriscono direttamente dalla cabina di regia, il pezzo conclusivo del loro set è la più compassata Tralalala, terzo estratto dall'ep di cui sopra, utile per raccogliere i meritati applausi; noi però abbiamo già abbandonato allora la zona mixer de La Collinetta (insomma, l'hanno modificata o no???) per correre sotto il palco Pertini e non perderci gli attesissimi ManzOni che di lì a poco saranno autori di una prova toccante e davvero maiuscola. Voi, cari Sakee Sed, siete sulla buona strada. Avanti così!
Fin qui la prova dei loro amici è convincente, anche l'audio, che ha sempre penalizzato il secondo palco al Miami per le band più rumorose, quest'oggi è decisamente buono, permettendo di distinguere suoni e parole (ma allora, la collinetta è stata modificata oppure no?) senza grosse fatiche. I Sakee Sed decidono così di bagnare il felice evento con un inedito dall'inquetante titolo Tritolo che, tuttavia, si rivela una delicata ballata esistenziale dalle forti influenze psichedeliche innestate su un corpo melodico amante del walzer, seppur contaminato ripetutamente dal piano Rhodes di Ghezzi. Nell'aria c'è umidità, figuriamoci sul palco, per cui un goccio di birra tra lui e il sempre più barbuto Perucchini diventa obbligatorio, e per dissetarsi e per onorare il pezzo successivo che di lì a poco viene eseguito. Trattasi dell'attuale singolo in programmazione su... su... beh, da tempo ormai non si sa più bene su cosa un brano di una giovane band vada in programmazione, di certo non per radio o in tv; maggiore fortuna sta avendo nella Rete, per cui ci limitiamo a segnalare come la foga rock'n'roll di Bacco, brano di punta presente sull'omonimo ep e anticipo del futuro secondo album in dirittura d'arrivo, sia un ottimo biglietto da visita per chi ancora non conosce gli ex De Seekas e la loro Family allargata. Rullo di tamburi da parte di Perucchini e attacco in sincrono di chitarra, basso e piano. Semplice, essenziale eppure, o forse proprio per questo, dannatamente efficace.
In poco meno di quattro minuti le nostre teste e i nostri piedi non possono far altro che tenere il tempo, muovendosi sistematicamente sul brillante ritmo proposto. Nulla di davvero nuovo sotto il sole, eppure una volta ancora personale, unico e distinguibile dalla massa. E c'è pure un solo di chitarra ad opera di Surace. Bravi. La Gibson del tORQUEMADA è protagonista successivamente pure nel secondo fantomatico inedito della giornata intitolato Sta Piovendo, caracollante, ma potente ed aggressivo come mai prima d'ora i Sakee Sed si erano espressi. Per il finale il ventisettenne Ghezzi, sempre ingobbito sul suo strumento, propone un altro estratto da BACCO: l'interessante Repetita Iuvant, rock dall'atmosfera plumbea che affonda le radici negli anni '60 della West Coast, compatta il quartetto mentre vengono pronunciate liriche taglienti e la signorina Carazzai spinge sul suo basso con piglio da navigata professionista. Promossi, non c'è che dire. Per la verità, ci suggeriscono direttamente dalla cabina di regia, il pezzo conclusivo del loro set è la più compassata Tralalala, terzo estratto dall'ep di cui sopra, utile per raccogliere i meritati applausi; noi però abbiamo già abbandonato allora la zona mixer de La Collinetta (insomma, l'hanno modificata o no???) per correre sotto il palco Pertini e non perderci gli attesissimi ManzOni che di lì a poco saranno autori di una prova toccante e davvero maiuscola. Voi, cari Sakee Sed, siete sulla buona strada. Avanti così!
Andrea Barbaglia '11
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