giovedì 2 giugno 2011

LA VIA DELLA SETA
Le Orme
- Love Music - 2011

8000 km separano il Mar Cinese Orientale dal Mediterraneo lungo quella che è stata ribattezzata dal geografo tedesco Ferdinand von Richthofen nel 1877 "via della seta", incrocio di passaggi e di commerci tra l'impero cinese  e l'Occidente. Di tutti i viaggi intrapresi nell'antichità lungo queste rotte quello a noi più familiare è senza dubbio l'unico affrontato da Marco Polo nel 1271 in compagnia  del padre Niccolò e dello zio Matteo con mèta finale il Catai di Kublai Khan e successivamente raccontato ne Il Milione. E un viaggio ha intrapreso pure Michi Dei Rossi, motore ritmico di quella band che sul finire  degli Anni '60 importò e sviluppò in Italia un genere che in terra d'Albione nasceva e si sviluppava in contemporanea. Di quelle Orme, tribunali permettendo, oggi è rimasto lui solo a portare avanti il marchio. Così, dopo una sofferta separazione dall'icona Aldo Tagliapietra, il tenace Michi decide di far quadrato con il fedele Michele Bon e il già prezioso collaboratore in sede live Fabio Trentini, ingaggiando per la nuova fase della band una voce altrettanto storica del prog come quella di Jimmy Spitaleri, già frontman dei Metamorfosi. E comincia a scrivere. In collaborazione con Guido Bellachioma, direttore artistico del progetto, si discute, si ragiona, si cerca così una storia da raccontare per realizzare un concept che sia degno della propria tradizione e della propria essenza musicale. Al quartetto base si affiancano per le musiche due giovani strumentisti, William Dotto alla chitarra e Federico Gava al piano e ai synth, e un paroliere per i testi, quel Maurizio Monti già accanto a Patty Pravo nella scrittura di brani storici come Pazza Idea, Morire Tra Le Viole e I Giardini Di Kensington, adattamento italiano de Walk On The Wild Side di Lou Reed. Una factory così allargata consente di sfruttare al meglio le peculiarità di ciascun componente "coniugando le proprie aspirazioni al plurale". La strumentale L'Alba Di Eurasia è perciò introdotta dal neofita Dotto, che ruba letteralmente la scena ai veterani grazie ai fraseggi in chordal tapping, mentre le tastiere si fanno strada a mò di tappeto ideale su cui poggiare la successiva Il Sogno Di Alessandro in cui è Bon a destreggiarsi tra hammond e synth. Spitaleri fa la sua comparsa in Verso Sud: il pianoforte iniziale cede pian piano il passo a tastiere sognanti per un brano dall'appeal pop e dall'ottimo solo di Dotto, non replicato tuttavia nella sua reprise che segue di lì a poco Mondi Che Si Cercano, composizione pagante pegno alla storica Una Carezza Nuova. Ritmi rock in Una Donna che fa del nervoso hammond di Michele Bon, una volta ancora sugli scudi, l'arma in più prima di confluire nella strumentale 29457, L'Asteroide Di Marco Polo. Uno scroscio d'acqua limpida e pura introduce Serinide, forse la migliore del lotto, con i suoi cambi di tempo mai troppo marcati eppure sempre funzionali. La terza prova vocale di Jimmy si ha con la pastorale Incontro Di Popoli che attraverso i suoi tempi medi ben rappresenta il confronto tra razze e religioni avvenuti nei secoli lungo la strada tra Oriente ed Occidente. L'ultimo quarto d'ora del cd è dedicato ad una sorta di mini suite composta dal trittico La Prima Melodia, Xi'an-Venezia-Roma e La Via Della Seta, sontuosa conclusione per un gran bell'album come da un pò non si sentiva in casa Orme, più per i suoni messi in campo che per i testi, in verità sempre molto curati e significativi. Che si tratti di una nuova band rispetto al passato lo afferma pure il vocalist Spitaleri; che ciò avvenga con questa Musica a 45 anni dalla sua fondazione beh, è tuttavia di buon auspicio per chiunque.

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