domenica 26 giugno 2011

25-06-2011
- MASSARONI PIANOFORTI live @ Castello Visconteo -
Pavia (PV)

Giocare in casa. In occasione dei 25 anni di attività di Spazio Musica lo storico locale pavese ha realizzato una corposa quattro giorni di musica ed intrattenimento tesa una volta ancora ad offrire più un luogo di aggregazione sincera e genuina che non un evento di pura e semplice celebrazione, comunque giusta in casi come questo, o, peggio ancora, di triste sfoggio di vacua compiacenza. In cartellone trovano così spazio una schiera di artisti locali legati alla struttura di via Faruffini prima ancora che da ragioni lavorative da profonda amicizia e rispetto, pronti ad omaggiarne i cinque lustri di vita. Ecco dunque, solo per citarne alcuni, Folco Orselli & I Cani Scossi, headliner della prima sera; i già noti e meritevoli Green Like July; l'indie rock dei News For Lulu e la cantautrice Elisabetta Citterio; la gloriosa Treves Blues Band e gli storici Fungus; le note raffinate dei Macadam e il blues dei Rude Mood. In mezzo a tutti loro e a molte altre valide proposte noi andiamo a botta sicura, raggiungendo gli spazi del cortile interno del Castello di Pavia (a settembre vi si esibirà pure Franco Battiato) nel tardo pomeriggio del sabato per un piccolo grande artista: Gianluca Massaroni. Sì, di lui ne abbiamo già parlato in altre due occasioni su queste pagine e in un lasso di tempo relativamente breve, ma ogni esibizione a nome Massaroni Pianoforti è a suo modo un evento davvero unico e sempre nuovo.

Armato quest'oggi di sola chitarra acustica, l'unico cantautonomo neorealista post-moderno che l'Italia possiede sale sul secondo palco del festival in solitaria, ringraziando per l'invito alla manifestazione e decidendo di eseguire come brano di apertura del suo set una non scontata cover di John Lennon, leggenda già omaggiata nella compilation
A DAY IN THE LIFE - JOHN LENNON REVISITED con la toccante Love, vale a dire l'urlo straziante di Mother, tra i più dolorosi ed evocativi episodi solisti mai composti dall'ex Beatles. Un ultimo tiro di sigaretta e fin dalle prime note l'attenzione del pubblico pomeridiano è catturata; sarà la voce sofferta di Gianluca, sarà l'irrealtà del posto che emana storia e cultura, fatto sta che questi primi minuti sono già da brividi. "Va bene, andiamo avanti. Avete delle richieste particolari?", domanda con quel sorriso da simpatica canaglia giusto un istante prima di farsi serio e scegliere risolutamente di eseguire Sali E Tabacchi senza aspettare una risposta che mai sarebbe arrivata.

Come nella migliore delle tradizioni musicali il brano ha il pregio di insinuarsi leggero e diretto in un crescendo sottolineato dal giro di chitarra blues che tanto deve al miglior Ivan Graziani; oltre a tutto questo è giusto sottolineare come anche il tentativo di coinvolgere gli astanti per un improvvisato coro tiene alta l'attenzione anche in coloro che stazionano sulle panche a bersi una birra o a chiacchierare tra un panino e una piadina. Per par condicio ecco Dobbiamo Smettere Di Fumare, il divertissement un pò fine a se stesso che tutto sommato ben si inserisce nel programma odierno, rapido e ironico, e che a sorpresa raccoglie diversi applausi. Preludio a quanto ci aspetta da qui in avanti? Forse sì. La Città Si Sveglierà è infatti nota; i "compaesani" di Massaroni ora partecipano più attivamente canticchiando testo e ritornello, noi ci domandiamo come un simile potenziale non sia ancora esploso e conosciuto a livello nazionale e ci gustiamo la coda strumentale del finale con un afflato grunge à-la Soundgarden suonato dallo spirito di Jeff Buckely. Da segnalare a questo punto l'inedito Lavanderia A Gettoni, anticipazione davvero neorealista del futuro lavoro in studio, di cui già trapela il working title SETTEMBRE, su piccoli gesti di vita quotidiana per far quadrare giorni e vite tanto nell'hinterland pavese quanto nelle metropoli urbane.

Malinconica al punto giusto, pare avere tutti i crismi per diventare uno tra i brani più intensi del cantautore di Voghera, tra echi battistiani e rimandi al primo Vasco Rossi senza alcun tipo di scimmiottamento, ma anzi, con quello stile a suo modo unico che lo contraddistingue, sia nei brani più riflessivi sia in quelli più leggeri. "Avete delle richieste? Che riguardano le mie canzoni. ..Mie! ..MIEEE!" Il sempre più esaltante Massaroni presenta il prossimo come un brano in cui si parla di buone occasioni, ma che col tempo vanno a farsi benedire: È Ancora Giorno trasuda una carica rock importante, anche semplicemente appoggiandosi alla Gibson acustica che Gianluca qui spreme fino all'ultima nota, giusto il tempo di far intuire anche al più distratto ascoltatore come il fuoco sacro della Musica arda vivo sotto la cenere di qualunque rogo. Dopo circa mezz'ora è purtroppo tempo dell'ultima canzone. Nell'aria già si sentiva più di una voce che sussurrava "Carlo, Carlo..." e fa piacere che le stesse siano probabilmente giunte anche sul palco vista la scelta conclusiva di affidarsi proprio a Carlo (Il Passato È Passato).

Dunque, in cosa consista la canzone di cui sopra, ci pensa il suo autore a dare le giuste coordinate ricordando come qualche anno fa, in quel di Pavia, al termine di una serata decisamente alcolica, un ragazzo "leggermente" alticcio avesse palesemente sbagliato citofono di casa svegliando nel cuore della notte un'intera palazzina prima di essere ricondotto sulla retta via. Da questa piccola storia vera Massaroni trae spunto per un quadretto divertente e ben bilanciato da poche note che si sposano perfettamente con la tematica non particolarmente aulica, ma dal terribilmente più concreto taglio urbano. Lo scambio di battute col pubblico fa il resto. I ringraziamenti finali per gli organizzatori e le persone accorse sono le note finali per questi trentacinque minuti di grande musica, in uno scenario inusuale con un piccolo pubblico cresciuto fortunatamente sempre più col passare del tempo e l'approssimarsi della serata. Il disappunto per non aver future occasioni di rivedere Gianluca live nei mesi estivi viene controbilanciato dall'attesa per il nuovo lavoro che sta nascendo in sala di incisione e previsto per l'autunno. Che taglio avrà a noi poco importa: la facilità di scrittura che l'accompagna è sintomo benaugurante per ciò che verrà. Ogni cosa ha il giusto tempo e noi, semplicemente, vedremo di non farci trovare impreparati. Grande MaSSa!!

Andrea Barbaglia '11

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